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“A GAZA C’È UN CARNEFICINA IN ATTO” - IL SEGRETARIO DI STATO VATICANO PIETRO PAROLIN BOMBARDA I GOVERNI CHE NON HANNO FATTO NULLA PER FERMARE NETANYAHU: “NON BASTA DIRE CHE È INACCETTABILE QUANTO AVVIENE E POI CONTINUARE A PERMETTERE CHE AVVENGA. C’È DA PORSI DOMANDE SULLA LICEITÀ DEL CONTINUARE A FORNIRE ARMI A ISRAELE. IL PIANO DI TRUMP? VA SOSTENUTO QUALUNQUE PROGETTO COINVOLGA I PALESTINESI SUL LORO FUTURO, MA LE DECISIONI ISRAELIANE VANNO NELLA DIREZIONE OPPOSTA, OVVERO IMPEDIRE LA NASCITA DELLA PALESTINA. LE MANIFESTAZIONI? È IL SEGNO CHE NON SIAMO CONDANNATI ALL’INDIFFERENZA…”
Estratto dell'articolo di Iacopo Scaramuzzi per www.repubblica.it
La comunità internazionale risulta “impotente” e “i Paesi in grado di influire veramente” non hanno fatto abbastanza “per fermare la carneficina in atto” a Gaza. Così il cardinale Pietro Parolin in un’intervista all’Osservatore Romano in occasione del secondo anniversario dell’attacco “disumano” di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023. Quanto alla proposta di Donald Trump, è da sostenere, puntualizza il segretario di Stato vaticano, qualunque piano che “coinvolga il popolo palestinese nelle decisioni sul proprio futuro”.
migliaia di persone in fuga da gaza
Chi vende armi a Israele
“Sembra evidente che la guerra perpetrata dall’esercito israeliano per sconfiggere i miliziani di Hamas non tiene conto che ha davanti una popolazione per lo più inerme e ridotta allo stremo delle forze, in un’area disseminata di case e di palazzi rasi al suolo: basta vedere le immagini aeree per rendersi conto di che cosa sia Gaza oggi”, afferma Parolin.
“Mi sembra altrettanto evidente che la comunità internazionale risulti purtroppo impotente e che i Paesi in grado di influire veramente fino ad oggi non l’abbiano fatto per fermare la carneficina in atto”. La comunità internazionale “certamente può fare molto di più rispetto a ciò che sta facendo. Non basta dire che è inaccettabile quanto avviene e poi continuare a permettere che avvenga. C’è da porsi delle serie domande sulla liceità, ad esempio, del continuare a fornire armi che vengono usate a discapito della popolazione civile”.
“Conteggio quotidiano di morti”
“Mi colpisce e mi affligge il conteggio quotidiano dei morti in Palestina, decine, anzi a volte centinaia al giorno, tantissimi bambini la cui unica colpa sembra essere quella di essere nati lì: rischiamo di assuefarci a questa carneficina!”, afferma Paolin: “Persone uccise mentre cercavano di raggiungere un tozzo di pane, persone rimaste sepolte sotto le macerie delle loro case, persone bombardate negli ospedali, nelle tendopoli, sfollati costretti a spostarsi da una parte all’altra di quel territorio angusto e sovrappopolato… È inaccettabile e ingiustificabile ridurre le persone umane a mere “vittime collaterali””.
l'esodo dei palestinesi da gaza city foto lapresse 5
Hamas, “attacco disumano e ingiustificabile”
Nell’intervista che esce alla vigilia del 7 ottobre, il segretario di Stato vaticano sottolinea che “l’attacco terroristico compiuto da Hamas e da altre milizie contro migliaia di israeliani e di migranti residenti, molti dei quali civili, che stavano per celebrare il giorno della Simchat Torah, a conclusione della settimana della festa di Sukkot, è stato disumano ed è ingiustificabile. La brutale violenza perpetrata nei confronti di bambini, donne, giovani, anziani, non può avere alcuna giustificazione. È stato un massacro indegno e – ripeto – disumano”.
carri armati israeliani entrano a gaza city
Antisemitismo e “voci di dissenso”
Gli episodi di antisemitismo “sono una triste e altrettanto ingiustificata conseguenza”, afferma Parolin: “E ciò porta chi si alimenta di queste cose ad attribuire agli ebrei in quanto tali la responsabilità per ciò che accade oggi a Gaza. Lo sappiamo che non è così: ci sono anche tante voci di forte dissenso che si levano dal mondo ebraico contro la modalità con cui l’attuale governo israeliano ha operato e sta operando a Gaza e nel resto della Palestina dove – non dimentichiamolo – l’espansionismo spesso violento dei coloni vuole rendere impossibile la nascita di uno Stato Palestinese”. L’antisemitismo “è un cancro da combattere e da estirpare” […]
“Bene le manifestazioni di piazza”
Parolin elogia le manifestazioni di piazza dei giorni scorsi per Gaza: “Anche se a volte queste iniziative, a causa delle violenze di pochi facinorosi, rischiano di far passare a livello mediatico un messaggio sbagliato, mi colpisce positivamente la partecipazione alle manifestazioni, e l’impegno di tanti giovani. È il segno che non siamo condannati all’indifferenza”, afferma. E se anche dentro la Chiesa c’è chi dice che bisognerebbe limitarsi a pregare, “pensare che il nostro ruolo, come cristiani, sia quello di rinchiuderci nelle sacrestie”, afferma il Segretario di Stato, “lo trovo profondamente sbagliato”.
Piano Trump e coinvolgimento dei palestinesi
migliaia di persone in fuga da gaza
Quanto al piano di pace proposto da Donald Trump, “qualunque piano che coinvolga il popolo palestinese nelle decisioni sul proprio futuro e permetta di finire questa strage, liberando gli ostaggi e fermando l’uccisione quotidiana di centinaia di persone, è da accogliere e sostenere”, afferma Parolin. Ma “non possiamo non notare con preoccupazione che le dichiarazioni e le decisioni israeliane vanno in una direzione opposta e, cioè, intendono impedire per sempre la possibile nascita di un vero e proprio Stato palestinese”. Che la Santa Sede, ricorda Parolin, ha riconosciuto ufficialmente dieci anni fa.
monsignor parolin arriva al suo primo incontro bilaterale italia vaticano
l'esodo dei palestinesi da gaza city foto lapresse 3
israele invade gaza city 1
israele invade gaza city 2
l'esodo dei palestinesi da gaza city foto lapresse 2
palestinesi in fuga dopo l'invasione israeliana a gaza city 2
PIETRO PAROLIN
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