carestia a gaza

“A GAZA LA SOPRAVVIVENZA È DIVENTATA UN MIRAGGIO” - CENTO ONG FIRMANO UN APPELLO URGENTE PER FAR SVEGLIARE I GOVERNI OCCIDENTALI, AFFINCHÉ NELLA STRISCIA SIA RIPRISTINATO IL LIVELLO MINIMO DI UMANITÀ: “È NECESSARIO CHE IL FLUSSO DI AIUTI SIA GUIDATO DALL’ONU. L’ASSEDIO IMPOSTO DAL GOVERNO ISRAELIANO AFFAMA LA POPOLAZIONE E ANCHE GLI OPERATORI UMANITARI SI RITROVANO COSTRETTI A METTERSI IN FILA PER IL CIBO, RISCHIANDO DI ESSERE COLPITI” - MA L’ESERCITO DELLO STATO EBRAICO NEGA DI AVERE MAI SPARATO SULLA FOLLA IN FILA PER GLI AIUTI: “MANIPOLAZIONE DA PARTE DI HAMAS…”

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Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per “la Stampa”

 

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A Gaza, «la sopravvivenza è diventata un miraggio». È un fronte compatto di oltre cento Ong – tra cui Medici Senza Frontiere, Save the Children, Caritas, Amnesty International e Oxfam – quello che ieri è intervenuto per aumentare la pressione su Israele con un «appello urgente» ai governi. Chiedono un cessate il fuoco che non arriva e che «intrappola» i palestinesi «in un ciclo di speranza e delusione», di sofferenza fisica ma anche psicologica.

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Gli attivisti hanno presentato un elenco di richieste, tra cui ripristinare il flusso completo di aiuti e di carburante «attraverso un meccanismo guidato dalle Nazioni Unite e fondato su principi umanitari». «Mentre l'assedio imposto dal governo israeliano affama la popolazione di Gaza – scrivono le organizzazioni internazionali – anche gli operatori umanitari si ritrovano costretti a mettersi in fila per il cibo, rischiando di essere colpiti, pur di nutrire le proprie famiglie».

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[…] Come anche i numeri: 88 vittime della fame dall'inizio del conflitto, secondo il direttore del ministero della Salute di Hamas, Munir Al-Barash. I nomi e le storie. Quelle di bambini, personale sanitario e operatori umanitari. Chi muore o è a rischio di morire a causa della fame o della malnutrizione. Chi crolla di stenti. O finisce ammazzato nelle controverse sparatorie lungo le strade verso i punti di distribuzione dei pacchi alimentari (quelli demonizzati della Gaza Humanitarian Foundation - Ghf) e attorno ai convogli umanitari. Sarebbero oltre mille i gazawi uccisi nel tentativo di ottenere aiuti, secondo l'Onu.

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«È una bugia totale. È manipolazione dei dati da parte di Hamas, del suo ministero della Salute e di tutta la comunità internazionale», replica una fonte militare ufficiale israeliana a La Stampa. «Non spariamo ai cittadini innocenti che vanno a prendere il cibo. E nei siti di distribuzione non ci sono soldati di Tsahal», risponde alla domanda sulle regole d'ingaggio. Sul fatto che non si sollevi nemmeno una voce fuori dal coro, commenta: «Se qualcuno dice una parola, Hamas ucciderà i suoi a Gaza».

 

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