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“NON RIESCO A TOGLIERMI DALLA MENTE LA SCENEGGIATA MAFIOSA CHE SI È SVOLTA ALLA CASA BIANCA” – ALDO GRASSO AZZANNA BRIAN GLENN, IL GIORNALISTA DI ESTREMA DESTRA CHE, NELLO STUDIO OVALE, HA BULLIZZATO ZELENSKY CHIEDENDOGLI PERCHÉ NON INDOSSASSE UN ABITO: “LA DIGNITÀ DELLA RISPOSTA DI ZELENSKY (‘INDOSSERÒ UN ABITO QUANDO SARÀ FINITA LA GUERRA’) DOVREBBE DARCI LA MISURA DELLA BASSEZZA DELLA DOMANDA DI BRIAN GLENN. UN ESEMPIO DI ‘GREAT TELEVISION’ (COME HA DETTO TRUMP) DA TRAMANDARE NEI LIBRI DI STORIA DELLA TV” – GLENN ORA FRIGNA: “HO RICEVUTO DECINE DI MIGLIAIA DI COMMENTI SUI SOCIAL MEDIA, MINACCE DI MORTE…” – VIDEO

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REPORTER CHE HA BULLIZZATO ZELENSKY, 'RICEVO MINACCE DI MORTE'

Brian Glenn

(ANSA) - Il corrispondente dalla Casa Bianca della rete di estrema destra esplicitamente pro-Trump Real America's Voice, Brian Glenn, ha affermato in un'intervista alla Bbc di ricevere minacce di morte dopo la sua domanda a Volodymyr Zelensky sul perché non indossasse un abito all'incontro con il presidente Donald Trump.

 

"Migliaia, decine di migliaia di commenti sui social media, minacce di morte, telefonate... non so dove abbiano preso il mio numero", ha detto Glenn, sostenendo che il pubblico non ha capito la sua intenzione di verificare se Zelensky comprendesse il "livello di rispetto" che le persone che entrano nello Studio Ovale dovrebbero avere.

 

Brian Glenn fa una domanda a volodymyr zelensky sul suo abbigliamento

"Molte persone diranno, perché Elon Musk non indossa un completo? Perché indossa un berretto? Perché porta un bambino nello Studio Ovale? Bene, Musk è responsabile del risparmio di miliardi di dollari dei contribuenti... Zelensky ha ricevuto, dicono, circa 300 miliardi in contanti ed equipaggiamento militare. Quindi penso che valga la pena che mostri un po' di rispetto", ha detto il giornalista.

 

Già all'indomani dell'incontro allo Studio Ovale, Glenn era stato fortemente criticato sui social media, dove migliaia di utenti avevano definito la sua domanda una grave forma di "bullismo" contro il leader ucraino.

 

LA DOMANDA DI BRIAN GLENN, UN ESEMPIO DI BASSEZZA IN TV

Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

 

donald trump Brian Glenn

[…] Da giorni, non riesco a togliermi dalla mente quella sceneggiata mafiosa di «great television» (come ha detto Trump) che si è svolta alla Casa Bianca. In particolare, c’è una scena e c’è un giornalista che mi hanno sconvolto. Sto parlando di Brian Glenn, il corrispondente della Casa Bianca per Real America’s Voice, un’emittente conservatrice legata al movimento Maga, acronimo che sta per Make America Great Again.

 

Brian Glenn è autore di un podcast dedicato ai sostenitori di Trump. Più volte ha avuto interviste esclusive con il presidente o dirette dai raduni dei conservatori. È noto anche per avere una relazione con una deputata conservatrice eccentrica, Marjorie Taylor Greene.

 

Ebbene questo Brian Glenn — ecco la scena — è quello che si è rivolto al presidente Volodymyr Zelensky con una domanda tanto inopportuna quanto razzista: «Sei nell’ufficio al livello più alto degli Stati Uniti (lo Studio Ovale) e non porti un abito? Perché? Non ne hai uno?». La domanda lascia interdetto Zelensky, già sconvolto dall’atteggiamento dei due padroni di Casa, tanto da chiedere sottovoce: «What?», mentre intorno a lui molti ridono compiaciuti.

 

Brian Glenn

Questa la riposta di Zelensky: «Indosserò un abito quando sarà finita la guerra. Magari ne indosserò uno come il tuo, o forse di migliore qualità o forse un tipo più economico. Non lo so. Forse. Vedremo». La dignità della risposta dovrebbe darci la misura della bassezza della domanda di Brian Glenn. Davvero un esempio di «great television» da tramandare nei libri di storia della televisione.

 

Pochi giorni prima, Jeff Bezos, quello di Amazon, aveva ordinato al suo giornale, il Washington Post, di pubblicare solo commenti in difesa di due argomenti cari a Trump e a Musk: le libertà personali e il libero mercato. David Shipley, che dal 2022 guidava la pagina degli editoriali e dei commenti del Post, una specie di giornale dentro il giornale, si è dimesso e il giornale continua a criticare Trump. Mi devo ricredere: il migliore e il peggiore giornalismo non dipendono dai format attraverso cui si esprimono.

aldo grasso

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