LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…
Marco Gasperetti per il “Corriere della Sera”
GIUSEPPE OLIVIERI, IL NEUROCHIRURGO CHE HA OPERATO ALEX ZANARDI
Racconta il neurochirugo Giuseppe Oliveri, 66 anni, milanese, da 17 anni a Siena dove è direttore del reparto di Neurochirurgia del Policlinico «Le Scotte», che ha sempre apprezzato Alex Zanardi per la volontà, il coraggio, la voglia di vivere e per gli straordinari risultati sportivi.
Ma quando venerdì se lo è trovato di fronte sulla lettiga ha cancellato ogni emozione: quell'uomo dalla testa devastata e dal respiro lento non era più un campione, ma un paziente simile a tutti gli altri da salvare ad ogni costo. «Come ho sempre fatto in 40 anni di professione».
L'operazione è riuscita?
«Tecnicamente sì, ma ci vorranno giorni prima di capire se Zanardi ha subito danni neurologici».
Ci racconti quelle tre ore in sala operatoria.
«Ero in reparto, mi hanno avvertito alle 18. Il paziente era atterrato con l'elisoccorso, era stato stabilizzato ed erano stati eseguiti i primi esami, tra i quali la Tac. L'ho guardato e ho deciso di operarlo immediatamente».
Perché così tanta fretta?
«Aveva traumi gravissimi alla testa, sanguinava molto, c'era un'emorragia in corso e in questi casi l'intervento deve essere immediato. Il sangue che fuoriesce aumenta la pressione del cranio e se non si ferma può determinare danni permanenti.
ENRICO FABIANELLI ALEX ZANARDI DANIELE BENNATI
È arrivato in ospedale con un trauma cranico facciale importante, con due ossa frontali fratturate e con affondamento delle stesse. L'incidente gli aveva provocato un fracasso facciale, cioè la rottura di tutte le ossa del volto».
Quali sono le condizioni?
«È grave».
Quanto grave?
«Può anche morire. Però lui ha un fisico allenato, è forte e questo aiuta. È in coma farmacologico. Per usare un termine non tecnico gli abbiamo addormentato il cervello per mantenerlo a riposo.
ALEX ZANARDI AL DAVID LETTERMAN SHOW
Ma la situazione è incerta, imprevedibile. I miglioramenti sono lenti e ci vogliono giorni, ma allo stesso tempo i peggioramenti possono essere repentini».
È ottimista?
«Non serve a niente essere ottimisti o pessimisti. Non possiamo valutare in questo momento gli eventuali danni neurologici che l'emorragia può avere provocato».
Lei ha detto che Zanardi è un malato che «vale la pena curare» e questa frase ha provocato polemiche sdegnate sui social...
«Intendevo dire che le sue condizioni non sono irreversibili. Zanardi può farcela, ma la prognosi per ora non può essere sciolta. Lo valuteremo nel tempo, quando si sveglierà».
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