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Francesca Paci per "la Stampa"
La Turchia fa notizia oggi per la decisione dell'Unione Europea di riavviare i negoziati di adesione dopo tre anni di stallo. Ma nel paese ancora confuso dal pesante muro contro muro estivo tra il premier Erdogan e i ragazzi ribelli di piazza Taksim, che lo accusano di voler subdolamente re-islamizzare i costumi nazionali, l'attenzione è concentrata più sulla dialettica interna tra il Corano e l'eredità di Ataturk che sulla troppo a lungo e invano sognata Bruxelles.
Così come nelle settimane scorse si era diffusamente parlato del restyling degli abiti delle hostess della Turkish Airlines all'insegna di una maggiore modestia e della revoca del bando del velo dagli uffici pubblici, ai giornali non è sfuggito il debutto online di un sex shop conforme alla morale musulmana, ossia halal.
E' il secondo aperto in Europa, dopo quello olandese lanciato nel 2010, e il primo in Turchia. Non è dato sapere se il primo ministro abbia o meno apprezzato l'iniziativa, ma il sito www.helalsexshop.com è lì, discretamente ammiccante al piacere carnale a condizione che sia finalizzato all'armonia di marito e moglie.
Basta dare un'occhiata per capire che l'immaginario di riferimento non è quello a cui alludono i sexy shop aperti in tutte le città occidentali (ma anche nei piccoli centri). Al posto di fotografie inequivocabili e slogan direttissimi, ci sono colori soft, un annuncio che spiega trattarsi di un negozio a norma di legge islamica, la sagoma di un uomo in abito tradizionale seduto in posizione meditativa e quella di una donna con il capo chino coperto dal chador.
I prodotti in vendita sono pubblicizzati in turco ma il quotidiano Hurriet si dilunga nella descrizione del catalogo. Chi si aspetta vibratori, video hot e stravaganti giocattoli erotici si rassegni: l'offerta prevede per lui preservativi, pillole, profumi e vaporizzatori "ritardanti" mentre per lei, in una sezione rigorosamente separata, sono consigliate creme per facilitare l'orgasmo, detergenti intimi e olii per massaggi "afrodisiaci".
Il prezzario bene in vista - in lire turche, euro o dollari - suggerisce come lo spirito dell'iniziativa sia commerciale e non didattico. Ma gli intraprendenti imprenditori lasciano aperto uno spazio informativo volto a dissipare dubbi e pregiudizi in cui si spiega che, lungi dal castigarla, "l'Islam incoraggia la sessualità in determinate condizioni".
Negli ultimi anni la Rete ha visto moltiplicarsi gli spazi in cui sapienti musulmani e semplici fedeli discutono di cosa sia o meno lecito nell'intimità della camera da letto, dalle disquisizioni su quando sia il momento migliore per fare sesso ai rudimenti di educazione sessuale di http://www.islamawareness.net/Sex/, dalla letteratura in materia esplorata da http://www.islambasics.com/view.php?bkID=40&chapter=4 alle fatwe pronunciate dagli studiosi del Corano come http://www.askamufti.com/Answers/ViewQuestion.aspx?QuestionId=2994.
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