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Da "lastampa.it"
«L'aereo è stato dirottato». A una settimana dalla scomparsa del Boeing MH370 della Malaysia Airlines le indagini sembrano essere giunte ad un punto di svolta. Le ricerche nel Mar cinese sono state sospese e adesso si guarda alle rotte verso l'India.
LA NUOVA PISTA
Il premier malese Najib Razak è sicuro: l'aereo è stato deliberatamente dirottato, volando per almeno sei ore e mezza prima di sparire dai radar. Dalle indagini è emerso infatti che a bordo furono disattivate tutte le comunicazioni e il Boeing 777-200 continuò a volare a lungo, al punto che i satelliti lo rilevarono ancora per più di sei ore e mezza dall'ultimo contatto radar.
LE IPOTESI
La dinamica è «coerente con un'azione deliberata» anche se ancora non è accertato che si sia trattato di un dirottamento, ha spiegato Razak. «Malgrado quanto apparso sui media, voglio essere molto chiaro: stiamo ancora indagando tutte le possibilità su cosa fece deviare l'MH370 dalla sua rotta originaria», ha dichiarato il premier illustrando in diretta tv i nuovi dati forniti dai satelliti e dati dei radar militari.
Questi dati, ha aggiunto, dicono con «un buon livello di certezza» che i due sistemi di comunicazione automatici, l'Acars (Aircraft Communications Addressing and Reporting System), che comunica via satellite con la compagnia di appartenenza, e il transponder, il radar secondario che identifica il velivolo sui monitor dei controllori di volo, furono «disattivati» uno dopo l'altro quando fu perso il contatto con i radar civili.
LA ROTTA VERSO L'OCEANO INDIANO
Rajib ha spiegato che l'ultima comunicazione del satellite con il Boeing 777-200 è stata registrata alle 8,11 del mattino dell'8 marzo, più di sei ore e mezza dopo che il velivolo era scomparso dai radar, all'una e mezza. Il movimento del velivolo in quelle sei ore e mezza, in cui deviò dalla rotta e sorvolò la penisola della Malaysia per poi dirigersi verso l'Oceano Indiano, è «coerente con un'azione deliberata da parte di qualcuno a bordo dell'aereo», ha spiegato il premier. Gli investigatori stanno tentando di capire quale distanza possa aver volato oltre l'ultimo contatto con il satellite.
Finora l'ultimo punto di comunicazone è stato localizzato in un'area all'interno di due grandi corridoi geografici: quello settentrionale che va dalla frontiera con il Kazakhstan e il Turkmenistan fino al nord della Thailandia, e quello meridionale dall'Indonesia al sud dell'Oceano Indiano. Di qui la decisione annunciata da Rajib di interrompere le ricerche nel Mar Cinese meridionale e di concentrarle nelle regioni in cui potrebbe essere arrivato l'aereo, «lavorando con i Paesi coinvolti per richiedere ogni informazione utile, compresi i tracciati radar».
FOCUS SUI PASSEGGERI
Ecco spiegato perché le ricerche dell'aereo nel Mar cinese meridionale sono state sospese. Il Boeing verrà ora cercato lungo due possibili corridoi di volo che potrebbe aver preso dopo la scomparsa dai radar: uno che porta a nord verso il Kazakhstan e l'altro che punta a sud verso l'Indonesia e poi l'India.
L'ultima indicazione sulla possibile rotta del MH370 dopo il suo ultimo punto di contatto è arrivata oggi da fonti militari malaysiane, secondo cui il Boeing 777-200 avrebbe sorvolato l'Oceano Indiano con un percorso a zig-zag, fatto di due virate secche prima di dirigersi verso le Isole Andamane (India), La versione si basa su virate rilevate in coincidenza di noti punti di navigazione (che marcano le rotte aeree), che significherebbe che ai comandi c'era qualcuno con esperienza di volo. Le indagini sulla sparizione del volo MH370 «sono entrate in una nuova fase» e le autorità della Malaysia hanno spostato il loro focus «sui passeggeri e sull'equipaggio» del Boeing che trasportava 239 persone, ha aggiunto il premier malese.
QUEI CELLULARI CHE SUONANO ANCORA
Nessuna ipotesi è ancora scartata dagli investigatori. Il fatto che l'aereo sia stato con ogni probabilità captato dai radar militari malaysiani in un cambio di rotta verso ovest solo dopo che il transponder sia stato spento, tuttavia, mantiene in auge soprattutto quella di un dirottamento finito male.
Molti parenti dei 239 dispersi, alcuni dei quali nei giorni scorsi hanno incredibilmente ottenuto linea libera telefonando ai cellulari dei propri cari, sperano ancora che l'aereo sia atterrato in qualche luogo tenuto segreto. Se confermata, un'eventuale virata nell'Oceano Indiano costituirebbe un potenziale imbarazzo per diversi Paesi della regione (Indonesia, Thailandia), che non hanno "visto" nei radar un aereo non identificato.
La stessa India è ora coinvolta nelle ricerche, data la presenza delle isole Andamane (suo territorio nonostante la lontananza dalla terraferma) sull'ipotetica rotta del Boeing. Ma la vastità della potenziale area di ritrovamento è ora enorme: «à come passare da una scacchiera a un campo da calcio», ha commentato sulla Cnn il comandante William Marks, della Settima flotta statunitense. Nel disastro del volo Air France Rio de Janeiro-Parigi del 2009, precipitato nell'Oceano Atlantico, i resti furono ritrovati solo due anni dopo.
2 - IL MISTERO DELL'AEREO SCOMPARSO. CINQUE PISTE TRA IPOTESI E LEGGENDE
Da "la Stampa"
Furto di Boeing
Alcuni si sono spinti a ipotizzare il furto su commissione: sul mercato dell'usato un simile aereo vale circa 50 milioni di dollari. Prima l'aereo sarebbe stato fatto volare a bassa quota per sparire dai radar poi lo avrebbero, smontato pezzo dopo pezzo.
Numeri e magia
Mentre i matematici studiano dove potrebbe essere finito l'aereo con il teorema di Bayes lo sciamano Ibrahim, 80 anni, si è presentato all'aeroporto di Kuala Lumpur per recitare formule magiche, mentre gli assistenti facevano ruotare sulla testa un cesto, un bastone, una noce di cocco.
L'atterraggio di fortuna
Alcuni servizi segreti (come quelli Usa) pensano che l'aereo sia stato fatto atterrare per essere usato in un secondo momento. Un 777 può atterrare su un'autostrada o anche su una pista di terra battuta e in casi di emergenza può fermarsi in poco spazio.
Un terremoto sotterraneo
Un gruppo di sismologi cinesi avrebbe trovato tracce di un «evento sismico» che si è verificato l'8 marzo sul fondale marino tra Vietnam e Malaysia. L'«evento» si è verificato in una zona non sismica e quindi potrebbe essere stato causato dall'impatto dell'aereo con il fondale.
Spuntano detriti
L'ennesimo avvistamento di detriti sospetti, questa volta da parte di un satellite cinese, si è rivelato, ancora una volta, un falso allarme. Come nei casi precedenti - almeno tre quelli più verosimili - i detriti non avevano nessun collegamento con l'aereo scomparso.
AEREO SCOMPARSO - LA CONFERENZA STAMPA DELLE AUTORITA' MALESIAEREO DELLA MALAYSIAN AIRLINES SCOMPARSO - I PARENTI DEI VIAGGIATORIAEREO DELLA MALAYSIAN AIRLINES SCOMPARSO AEREO DELLA MALAYSIAN AIRLINES SCOMPARSO - I PARENTI DEI VIAGGIATORIaereo malaysian scomparsoAEREO SCOMPARSO - LE RICERCHE DELLA MARINA MALESEAEREO SCOMPARSO - LE RICERCHE DELLA MARINA MALESEAEREO SCOMPARSO - LE RICERCHE DELLA MARINA MALESEAEREO DELLA MALAYSIAN AIRLINES SCOMPARSO AEREO SCOMPARSO - LA CONFERENZA STAMPA DELLE AUTORITA' MALESIIMMAGINE DEL SATELLITE CINESE CHE SEMBRAVA UN RESTO DELL AEREO due turiste australiane in cabina con il pilota del volo malaysia scomparso Le operazioni di recupero della Royal Malaysian Air Force due turiste australiane in cabina con il pilota del volo malaysia scomparso AEREO MALAYSIA RICERCHE DELL AEREO MALAYSIA SCOMPARSO
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