"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……
Raffaella Cagnazzo per il Corriere della Sera
Un abbraccio sotto la doccia, un padre che tiene stretto suo figlio e l'immagine che - diffusa su Facebook - viene censurata due volte dal social network. A pubblicare quella foto, mesi fa, era stata la moglie di quell'uomo e madre del piccolo, Heather Whitten, che aveva voluto soltanto riprendere un momento di tenerezza familiare e mostrarlo ai suoi contatti. Diventata virale, quell'immagine non era piaciuta a tutti e ora la donna, denunciata alle autorità, è finita sotto processo.
LA STORIA DELLA FOTO
Non appena postata su Facebook, a maggio 2016, la foto ha ricevuto migliaia di condivisioni e di commenti e raggiunto oltre 9 milioni di persone nel mondo. E mentre in molti apprezzavano l'affetto e la tenerezza contenuti nello scatto che rappresentano un gesto semplice e intimo (il padre che fa la doccia insieme al figlio malato e lo conforta con la sua vicinanza fisica) e tanti altri si rammaricavano per la doppia rimozione fatta dal social network e non pienamente compresa (i contenuti di nudità che offendono e «contravvengono le regole della community» del social network vengono eliminati), qualcuno ha pensato di impugnare la foto e portarla alle autorità.
LE ACCUSE ALLA DONNA
Così Heather Whitten, fotografa documentarista e madre di quattro bambini, è finita al centro di due indagini, una del Dipartimento per la Sicurezza dei minori dell'Arizona e una della polizia locale. Ma di fronte alla richiesta di archiviazione degli agenti del commissariato locale, il dipartimento che cura gli interessi dei bambini è andato a fondo.
E ha accusato la donna prendendo come pretesto l'atteggiamento tenuto durante l'unica audizione in cui ha allattato al seno uno dei suoi gemelli senza coprire sé e nemmeno il figlio: un atteggiamento che i servizi sociali considerano da «madre negligente e prevaricatrice» unito alla mancata capacità di sorvegliare l'immagine dei figli diffusa online, mettendo quindi i bambini di fronte a gravi rischi.
IN UDIENZA IL 3 FEBBRAIO
Il 3 febbraio la donna comparirà di fronte a un tribunale dell'Arizona.«Dopo tutti questi mesi finalmente avrò l'opportunità di dire la mia» commenta Heather sulla pagina godunme da cui ha raccolto fondi per la sua difesa legale. «Ho trovato un'avvocatessa che è pratica di questo genere di casi. Il fatto che lei mi difenda - scrive ancora - è la migliore opportunità che potessi avere di mettermi finalmente tutto alle spalle». In caso Whitten non venisse prosciolta dalle accuse, per 25 anni il suo nome comparirà sui Registri Pubblici dell'Arizone e non le sarà concesso di prendere in affido o adottare altri bambini, lavorare con bambini o adulti vulnerabili, non solo nel suo Stato ma in tutto il Paese.
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