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Andrea Galli per www.corriere.it
la mappa delle 13 baby gang a milano
Gli ultimi, beninteso in ordine cronologico, saranno presto i penultimi. Il panorama delle gang giovanili è dinamico, affollato; la sequenza di azioni violente e i conseguenti arresti, da un lato concludono parabole di formazioni criminali ma dall’altro lato quasi spingono nuovi volti ad affacciarsi e, daccapo, a percorrere piste nere. Per esempio, ecco gli adolescenti racchiusi nel gruppo «Bvsc», ai quali i carabinieri del Comando provinciale di Milano, nell’aggiornamento del loro sofisticato dossier letto dal Corriere, dedicano ampio spazio.
In un’operazione di mappatura, di letture del territorio, di acquisizioni informative che, forse, ed è ulteriore elemento che esplica la gravità del quadro, in città non si vedeva da tempo. Non c’è solo la faida tra le gang di «Simba la Rue» e «Baby Gang», e di «Baby Touché», che in conseguenza delle indagini culminate a fine luglio e l’altroieri potrebbero entrare in una parabola discendente (24 arresti complessivi).
Dunque, «Bvsc». Un gruppo di venti ragazzi, di 16 e 17 anni, d’origine marocchina, tunisina, egiziana, residenti alla Bovisasca; il sabato e la domenica la geografia muta per il trasferimento in centro, a caccia di cocktail nei locali. Solito sistema di comunicazione (su Whatsapp), una costante spinta, nelle conversazioni e negli ampi sfoghi sui social network, non tanto a compiere reati a caso, bensì a vendicarsi. Vendicarsi magari di piccoli torti subiti da uno delle gang in classe o al campetto di calcio; vendicarsi magari contro coetanei che avrebbero avviato relazioni con ragazze del quartiere senza il permesso di quelli di «Bvcs».
Nelle migrazioni metropolitane, la solita area di corso Como è la preferita. Dopodiché, non che sia un autentico percorso, pur se marcio, di studio, essendo più che altro vincolato a certe narrazioni di certi balordi del posto oppure a film del passato: però, nei discorsi, ricorrono omaggianti riferimenti a vecchie organizzazioni criminali. Clan italiani e stranieri. Un modello su cui puntare.
Bovisasca, periferia. Come periferia è la Bicocca. «Z9». Qui una cinquantina di minorenni, anche di prima media, e senza dominanti provenienze (albanesi, italiani, e di nuovo marocchini, tunisini ed egiziani), ha scelto la cosiddetta «Collina dei ciliegi» come base; un’alternativa è il centro commerciale della Bicocca. Forte, assai forte è l’odio razziale soprattutto contro coetanei filippini. Rispetto a «Bvcs», che però come anticipato è un fenomeno di fatto ancora embrionale, le indagini dei carabinieri su «Z9» ci svelano un’abbondanza di coltelli e di pistole ad aria compressa, tutte armi che accompagnano risse, rapine, danneggiamenti a macchine, motorini, biciclette, mezzi pubblici.
Le convocazioni per gli agguati sono istantanee, a chiamata su, tanto per cambiare, Whatapp: la missione, le parole d’ordine, il luogo prescelto e in un breve lasso temporale si materializza l’offensiva. Spesso, basta scorgere un filippino che ritorna a casa da scuola per innescare pensieri (e successivi gesti).
baby gang contro un tram a milano 9
La musica come simbolo, come veicolo, la musica come strumento d’arruolamento. Sulla scia di «Simba la Rue», «Baby Gang» e «Baby Touché», eccoci a «El Kobtan», cantante rap e figura di riferimento per la banda «Ko Gang». Quartiere Adriano, elaborato sistema di propaganda diffuso proprio attraverso canzoni che mostrano persone con passamontagna e pistole, che pippano cocaina e sventolano banconote.
rapper baby gang si filma durante la perquisizione
La formazione delinquenziale contempla non esordienti quanto piccoli pregiudicati reduci da risse, aggressioni a passanti, storie di droga, risse. Un profilo non dissimile da quello di «Z2» (in alternanza «20127»), pur se in misura ridotta (dieci-quindici unità), da collocare in via Padova e nelle sue traverse (Arquà, Clitumno), e da seguire negli spostamenti sulla ciclabile lungo la Martesana. Dal punto di vista sociale, ci sono ragazzini di terza generazione: furono i nonni i primi a emigrare, e già i genitori sono nati a Milano.
i video della baby gang di milano in azione 8
Se quelli di «Z2» o «20127» sono in misura esigua — il che non impedisce frequenza e pericolosità dei comportamenti —, «Z4 Gang/Crvt» è una formazione notoria per le massicce presenze. L’irrisolto quartiere Corvetto, uno di quelli che Milano continua a non voler vedere, è il centro di raccolta. In linea con una fissa per esempio di «Baby Gang», ci sono gli insulti contro poliziotti e carabinieri. I ragazzini del Corvetto vantano precoci esordi criminali con i successivi ingressi in comunità (e le immediate fughe).
i video della baby gang di milano in azione 6
Dal Corvetto a Calvairate. Con i «Z4» (o «20139», e come si vede la scelta dei nomi delle gang non è molto creativa, anzi). Costoro sono fra i più abitudinari: s’incontrano ogni benedetto pomeriggio all’esterno di bar e altri negozi, attraversano la città sui tram, battezzano un punto d’azione e mettono in atto una consueta tecnica, per la quale il più giovane del gruppo si avvicina alla vittima — un residente a passeggio —, si serve di pretesti banali come chiedere un’informazione o un accendino, e una volta stabilita l’immediata prossimità compaiono i complici che procedono alla rapina.
arrestati membri della baby gang a milano
Di quello che c’è: cellulare, contanti, cuffiette; in mancanza di oggetti che soddisfino, la vittima viene costretta a prelevare consegnando il denaro. La minaccia d’una vendetta che sarà terribile — i ragazzini quando possono scrutano i documenti d’identità e memorizzano le coordinate — fa sì che, a volte, l’episodio nemmeno venga denunciato.
MILANO - BABY GANG DEI RAGAZZINI EGIZIANIBABY GANG A MILANOarco della pace a milano
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