baby gang milano

"BVSC", "Z9", "Z2", "20127", "Z4 GANG/CRVT": ECCO TUTTE LE BABY GANG CHE SEMINANO IL PANICO PER LE VIE DI MILANO - DEI RAGAZZINI DALLA PRIMA MEDIA AI 17 ANNI ARMATI DI COLTELLI E PISTOLE GIOCATTOLO RAPINANO, SPACCIANO E SI MUOVONO IN BRANCO PER LA CITTÀ - LE CONVOCAZIONI PER UNA RISSA SONO IMMEDIATE SU WHATSAPP, BASTA UN MESSAGGINO CON ORA E LUOGO E PARTE L'OFFENSIVA...

Andrea Galli per www.corriere.it

 

la mappa delle 13 baby gang a milano

Gli ultimi, beninteso in ordine cronologico, saranno presto i penultimi. Il panorama delle gang giovanili è dinamico, affollato; la sequenza di azioni violente e i conseguenti arresti, da un lato concludono parabole di formazioni criminali ma dall’altro lato quasi spingono nuovi volti ad affacciarsi e, daccapo, a percorrere piste nere. Per esempio, ecco gli adolescenti racchiusi nel gruppo «Bvsc», ai quali i carabinieri del Comando provinciale di Milano, nell’aggiornamento del loro sofisticato dossier letto dal Corriere, dedicano ampio spazio.

 

baby gang a milano 4

In un’operazione di mappatura, di letture del territorio, di acquisizioni informative che, forse, ed è ulteriore elemento che esplica la gravità del quadro, in città non si vedeva da tempo. Non c’è solo la faida tra le gang di «Simba la Rue» e «Baby Gang», e di «Baby Touché», che in conseguenza delle indagini culminate a fine luglio e l’altroieri potrebbero entrare in una parabola discendente (24 arresti complessivi).

 

Dunque, «Bvsc». Un gruppo di venti ragazzi, di 16 e 17 anni, d’origine marocchina, tunisina, egiziana, residenti alla Bovisasca; il sabato e la domenica la geografia muta per il trasferimento in centro, a caccia di cocktail nei locali. Solito sistema di comunicazione (su Whatsapp), una costante spinta, nelle conversazioni e negli ampi sfoghi sui social network, non tanto a compiere reati a caso, bensì a vendicarsi. Vendicarsi magari di piccoli torti subiti da uno delle gang in classe o al campetto di calcio; vendicarsi magari contro coetanei che avrebbero avviato relazioni con ragazze del quartiere senza il permesso di quelli di «Bvcs».

baby gang a milano 3

 

Nelle migrazioni metropolitane, la solita area di corso Como è la preferita. Dopodiché, non che sia un autentico percorso, pur se marcio, di studio, essendo più che altro vincolato a certe narrazioni di certi balordi del posto oppure a film del passato: però, nei discorsi, ricorrono omaggianti riferimenti a vecchie organizzazioni criminali. Clan italiani e stranieri. Un modello su cui puntare.

 

baby gang a milano 1

Bovisasca, periferia. Come periferia è la Bicocca. «Z9». Qui una cinquantina di minorenni, anche di prima media, e senza dominanti provenienze (albanesi, italiani, e di nuovo marocchini, tunisini ed egiziani), ha scelto la cosiddetta «Collina dei ciliegi» come base; un’alternativa è il centro commerciale della Bicocca. Forte, assai forte è l’odio razziale soprattutto contro coetanei filippini. Rispetto a «Bvcs», che però come anticipato è un fenomeno di fatto ancora embrionale, le indagini dei carabinieri su «Z9» ci svelano un’abbondanza di coltelli e di pistole ad aria compressa, tutte armi che accompagnano risse, rapine, danneggiamenti a macchine, motorini, biciclette, mezzi pubblici.

 

baby gang a milano 2

Le convocazioni per gli agguati sono istantanee, a chiamata su, tanto per cambiare, Whatapp: la missione, le parole d’ordine, il luogo prescelto e in un breve lasso temporale si materializza l’offensiva. Spesso, basta scorgere un filippino che ritorna a casa da scuola per innescare pensieri (e successivi gesti).

 

baby gang contro un tram a milano 9

La musica come simbolo, come veicolo, la musica come strumento d’arruolamento. Sulla scia di «Simba la Rue», «Baby Gang» e «Baby Touché», eccoci a «El Kobtan», cantante rap e figura di riferimento per la banda «Ko Gang». Quartiere Adriano, elaborato sistema di propaganda diffuso proprio attraverso canzoni che mostrano persone con passamontagna e pistole, che pippano cocaina e sventolano banconote.

 

rapper baby gang si filma durante la perquisizione

La formazione delinquenziale contempla non esordienti quanto piccoli pregiudicati reduci da risse, aggressioni a passanti, storie di droga, risse. Un profilo non dissimile da quello di «Z2» (in alternanza «20127»), pur se in misura ridotta (dieci-quindici unità), da collocare in via Padova e nelle sue traverse (Arquà, Clitumno), e da seguire negli spostamenti sulla ciclabile lungo la Martesana. Dal punto di vista sociale, ci sono ragazzini di terza generazione: furono i nonni i primi a emigrare, e già i genitori sono nati a Milano.

i video della baby gang di milano in azione 8

 

Se quelli di «Z2» o «20127» sono in misura esigua — il che non impedisce frequenza e pericolosità dei comportamenti —, «Z4 Gang/Crvt» è una formazione notoria per le massicce presenze. L’irrisolto quartiere Corvetto, uno di quelli che Milano continua a non voler vedere, è il centro di raccolta. In linea con una fissa per esempio di «Baby Gang», ci sono gli insulti contro poliziotti e carabinieri. I ragazzini del Corvetto vantano precoci esordi criminali con i successivi ingressi in comunità (e le immediate fughe).

 

i video della baby gang di milano in azione 6

Dal Corvetto a Calvairate. Con i «Z4» (o «20139», e come si vede la scelta dei nomi delle gang non è molto creativa, anzi). Costoro sono fra i più abitudinari: s’incontrano ogni benedetto pomeriggio all’esterno di bar e altri negozi, attraversano la città sui tram, battezzano un punto d’azione e mettono in atto una consueta tecnica, per la quale il più giovane del gruppo si avvicina alla vittima — un residente a passeggio —, si serve di pretesti banali come chiedere un’informazione o un accendino, e una volta stabilita l’immediata prossimità compaiono i complici che procedono alla rapina.

arrestati membri della baby gang a milano

 

Di quello che c’è: cellulare, contanti, cuffiette; in mancanza di oggetti che soddisfino, la vittima viene costretta a prelevare consegnando il denaro. La minaccia d’una vendetta che sarà terribile — i ragazzini quando possono scrutano i documenti d’identità e memorizzano le coordinate — fa sì che, a volte, l’episodio nemmeno venga denunciato.

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