champagne

BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO - BASTA ESSERE SCHIAVI DEGLI ABBINAMENTI “OBBLIGATI” TRA VINO E CIBO! TUTTI I MITI DA SFATARE: OSTRICHE E CHAMPAGNE SPESSO NON SI SOPPORTANO, LA SALINITÀ DEI MOLLUSCHI E L’ACIDITÀ DELLE BOLLICINE SI PRENDONO A SBERLE, MEGLIO BERE UN BIANCO TRANQUILLO E POCO INVASIVO – ALTRO DOGMA DA CESTINARE: "IL ROSSO VA SOLO SULLA CARNE". CE NE SONO ALCUNI CHE...

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Estratto dell’articolo di Cristiana Lauro per www.ilsole24ore.it

 

cristiana lauro

Non sono mai stata una schiava degli abbinamenti vino/cibo, fatta eccezione per i dolci. Lì non si scappa: il sapore dolce comanda e chi prova a contraddirlo finisce male. Tutto il resto, invece, è un teatro di cliché che vale la pena smontare, bicchiere alla mano.

 

Cominciamo dal mito più duro a morire: ostriche e champagne. L’icona del lusso, la coppia perfetta, la foto da copertina. Peccato che spesso non si sopportino. La salinità delle ostriche e l’acidità dello champagne si prendono a sberle come due divi in crisi di ego.

 

Meglio un bianco tranquillo e poco invasivo come un muscadet, oppure un dito di vodka e lo stesso discorso vale per il caviale. Però, alla fine della fiera: se vi piacciono le ostriche o il caviale e il matrimonio con lo Champagne, che c’è di male? Niente.

ostriche per gli invitati

 

Altro dogma da cestinare: “il rosso va solo sulla carne”. Il Pinot Nero, se potesse parlare, con la sua grazia e la sua eleganza, risponderebbe col sorriso, essendo un vino capace di sedurre anche una zuppa di pesce e senza farne un dramma. Idem per il Cerasuolo di Vittoria in Sicilia o una Valpolicella classica (ma non il ripasso, vi prego): tannini leggeri, eleganza, versatilità. Anche un sangiovese giovane di Romagna sul pesce azzurro non fa disastri e anzi, ci ricorda una vecchia tradizione locale che non mi fa impazzire ma ha un suo fascino un po’ retrò.

 

donald trump con un bicchiere di champagne

Capitolo tonno. Trattiamolo come carne, non come pesce: se è crudo o scottato, i bianchi si ritirano con dignità. Se invece è sott’olio, il bianco torna protagonista, ma con sobrietà. Preferite fare come vi pare e piace? Sentitevi liberi: fatelo! […]

 

L’arista arrosto, la faraona - persino un risotto alla monzese con la salsiccia - si sposano meglio con un bianco deciso (anche lievemente aromatico se volete osare). Se invece avete voglia di un rosso giovane e spensierato, nessun fantomatico tribunale del gusto vi condannerà. […]

  

Il carrello degli arrosti sta tornando a girare nei ristoranti come un vecchio amore ritrovato ed è perfetto per un Verdicchio Riserva o un Trebbiano d’Abruzzo di quelli con carattere. Ma anche qui, libertà assoluta: se vi va un rosso di medio corpo, chi siamo noi per giudicare?

cristiana lauro

 

E poi ci sono le verdure, ritornate in carta alla voce “contorni” dopo anni di oblio. Abbinare il vino alle verdure è un esercizio acrobatico: tra sapori ferrosi, amarognoli e aromatici, l’equilibrio è quasi impossibile. Carciofi e finocchi, in particolare, sono trappole. Il termine “infinocchiare” nasceva dall’antico trucco degli osti scaltri che volevano camuffare un vino scadente se non imbevibile. Per non complicarvi la vita con i piatti vegetali, continuate pure a bere quello che avete già in tavola. […]

VINO ROSSOostriche di goro nel delta del po. 4