DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
Sei donne e sei storie drammaticamente uguali nel loro squallore a cui una giustizia impotente non è in grado di rispondere mentre l’uomo accusato di avere drogato e abusato, interessato ai piedi delle vittime, continua a far volteggiare bottiglie e bicchieri nei migliori bar di Brescia.
Ci sono voluti un paio di anni prima che le sei donne riuscissero a mettere insieme il puzzle delle loro disavventure e ricostruire cosa potesse essere accaduto, e cioè come il bartender feticista dai modi intriganti aveva usato il loro corpo. Il copione è sempre lo stesso. Come racconta, nello studio dell’avvocato Michele Monteleone che segue il caso con la collega Cristina Morrone, Sara (nome di fantasia), 39 anni, che nell’estate del 2018 ha conosciuto il 35 enne in un bar alla moda. […]
Dopo qualche incontro decidono di proseguire la serata nel suo monolocale dove lui prepara uno dei cocktail per i quali è famoso. «Si mette di schiena, non do peso a quello che sta preparando perché la situazione è positiva. Appena appoggiate le labbra, un goccio e mi sono risvegliata la mattina senza pantaloni, ma con gli slip e un senso di intontimento».
Sente di non aver subito nulla fisicamente, convinta di aver solo bevuto troppo. Ornella (altro nome inventato) aveva 37 anni. «Ero single, libera, serena, aperta a nuove conoscenze», dice. «Mi incuriosiva, ci siamo visti qualche volta, un paio di baci ed una sera siamo andati da lui. Mi dissi: “Vediamo cosa succede”.
Chiacchieriamo per un sacco di tempo, ad un certo punto mi sono stufata. Non era in grado di gestire un minimo di corteggiamento. Me ne andai a casa». Torna un mese dopo e nota che lui le osserva insistentemente i piedi. Il cocktail, il buio e la mattina dopo non ricorda di essersi sfilata jeans e calze.
Altra ragazza, stesso racconto. È la più giovane, 29 anni oggi, l’unica a poter dire cosa è successo a novembre 2019. Nel monolocale c’era già stata due volte e si era svegliata intontita. La terza decide di non bere. Nel mezzo della notte si accorge che l’uomo è in ginocchio ai piedi del letto, alza il piumone e le sfila una calza. «Facevo finta di dormire (…) sentivo che faceva dei rumori strani».
[…] Le voci sul conto dell’uomo cominciano a girare in città fino a quando, ma solo nel 2020 e casualmente, le prime ragazze si incrociano, si raccontano le loro esperienze, decidono di denunciare gli abusi subiti. L’inchiesta per violenza sessuale della Procura di Brescia (poi si aggiungerà il reato di sequestro di persona) si chiude con un’archiviazione. Il Gip impone nuove indagini, ma è costretto ad archiviare definitivamente perché, dato che non ricordano nulla, le dichiarazioni delle donne «non consentono di ricostruire in modo sufficientemente chiaro e specifico» l’accaduto, e a distanza di tanto tempo la presenza di eventuali droghe non è più rintracciabile […]
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