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EUROPA OVER THE RAINBOW - COSA CAMBIA PER L’ITALIA DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE UE, CHE HA STABILITO CHE TUTTI I PAESI DELL’UNIONE EUROPEA SONO TENUTI A RICONOSCERE I MATRIMONI TRA COPPIE DELLO STESSO SESSO CONTRATTI IN UN ALTRO STATO UE? – LA PENISOLA È L’UNICO PAESE DELL’EUROPA OCCIDENTALE A PREVEDERE PER LE COPPIE DELLO STESSO SESSO UN ISTITUTO A PARTE, LE UNIONI CIVILI, CHE A DIFFERENZA DEL MATRIMONIO NON PERMETTONO DI ADOTTARE UN BAMBINO – LA DECISIONE NON AVRÀ CONSEGUENZE PER LE COPPIE GAY ITALIANE CHE SI SPOSANO ALL’ESTERO...

Estratto dell’articolo di Elena Tebano per il "Corriere della Sera"
Tutti i Paesi dell’Unione europea sono tenuti a riconoscere i matrimoni tra coppie dello stesso sesso contratti in un altro Stato Ue. Lo ha stabilito ieri una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea. In Italia — l’unico Paese dell’Europa occidentale a prevedere per le coppie gay e lesbiche un istituto a parte, le unioni civili — la decisione non avrà però conseguenze e le nozze gay fatte all’estero continueranno a essere trascritte come unioni civili.
La sentenza riguarda una coppia gay di cittadini polacchi, sposati in Germania, il cui matrimonio non veniva riconosciuto dal loro Paese di origine. E impone adesso che sia trascritto (cioè riconosciuto) anche in Polonia.
[…] E la Corte Ue ha sancito che il divieto polacco è contrario al diritto comunitario perché lede la libertà di circolazione e di soggiorno e il diritto al rispetto della vita privata e familiare. Non si può smettere di essere sposati una volta che si supera il confine di uno Stato che fa parte dell’Unione. Ma il diritto Ue lascia agli Stati la possibilità di decidere come riconoscere quel matrimonio, a patto che garantisca gli stessi diritti.
«La Polonia era già stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani perché non prevede alcuna forma di riconoscimento per le coppie dello stesso sesso» spiega l’avvocato Alexander Schuster, esperto di diritto internazionale di famiglia. «Ogni Stato europeo ha l’obbligo di riconoscere la vita familiare delle coppie dello stesso sesso e di evitare che subiscano discriminazioni o inconvenienti per il loro orientamento sessuale».
[…] Ora la Corte di giustizia Ue obbliga la Polonia a trascrivere il matrimonio oggetto della sentenza, ma non a legalizzare le nozze gay. «La Polonia può decidere in che forma riconoscere i diritti familiari delle coppie dello stesso sesso: se con il matrimonio o con le unioni civili» spiega ancora Schuster.
L’Italia per esempio nella legge del 2016 prevede che i matrimoni contratti all’estero siano registrati in Italia come unioni civili, che a differenza del matrimonio non danno diritti rispetto ai figli, per esempio non permettono di adottare insieme un bambino.
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