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IL GOVERNO CON IL COLPO IN...CANNA - IL DDL DEL SENATORE GRILLINO MATTEO MANTERO, PER LEGALIZZARE LA COLTIVAZIONE DI CANNABIS A USO RICREATIVO, MANDA SU TUTTE LE FURIE LA LEGA - IL MINISTRO DELLA FAMIGLIA FONTANA: "LE PROPOSTE SULLA LEGALIZZAZIONE NON SONO CONCORDATE NEL CONTRATTO DEL GOVERNO. SEMBRANO PIÙ PROVOCAZIONI CHE ALTRO...”
Claudia Guasco per “il Messaggero”
L' ennesimo terreno di scontro tra M5S e Lega è un disegno di legge. Porta la firma del senatore Matteo Mantero (il quale ha un precedente: non ha partecipato al voto di fiducia sul decreto sicurezza) e propone «la legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati», compresa l' autoproduzione a scopo ricreativo.
SI' ALLA COLTIVAZIONE Sulla questione Mantero, fortemente critico sull' appiattimento dei grillini nei confronti del Carroccio, invita all' apertura di «un serio dibattito parlamentare» sul tema. Ben sapendo che l' alleato al governo di cannabis non ne vuole nemmeno sentire parlare.
lorenzo fontana e giancarlo giorgetti
«Le proposte sulla legalizzazione non sono concordate. Non è nel contratto del governo, né nell' agenda della Lega. Ci sorprende quindi che vengano presentati disegni di legge che sembrano più provocazioni che altro», taglia corto il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana. Il senatore, tuttavia, assicura che il fronte non è compatto: «È vero che alcuni nella Lega, come il ministro Fontana o il vicepremier Salvini, si oppongono in maniera pregiudiziale, ma non tutti i rappresentanti del partito sono così contrari, molti colleghi con cui ho parlato la pensano diversamente». In sostanza il suo disegno di legge rende possibile, a determinate condizioni, la coltivazione della cannabis in forma individuale (fino a tre piante) o associata (fino a trenta persone e dopo comunicazione alla prefettura).
Prevede che si possa legittimamente detenere fino a un massimo di 15 grammi in casa e 5 grammi fuori e modifica la legge sulle infiorescenze estendendone la vendita, oltre che per uso tecnico nei negozi dedicati, anche per uso alimentare o erboristico. Il disegno di legge interviene anche sulla disciplina delle condotte illecite, accentuando la differenza di pena tra droghe pesanti e droghe leggere. Secondo Mantero «anche in Italia la legalizzazione della cannabis consentirebbe un risparmio dei costi legati alla repressione penale del fenomeno e riassorbirebbe buona parte dei profitti criminali del mercato nero». Il business mondiale del narcotraffico, sono le cifre del senatore, «si attesta a 560 miliardi di euro l' anno, mentre in Italia è stimato in circa 30 miliardi di euro, pari a circa il 2% del pil nazionale, e più della metà del mercato è costituito dalla marijuana e suoi derivati».
CONCENTRAZIONE AUMENTATA Valutazioni senza fondamento, replica il responsabile della prevenzione di San Patrignano, Antonio Tinelli: «Lo diceva già Borsellino, è da dilettanti di criminologia pensare che la legalizzazione della cannabis possa limitare l' attività della criminalità organizzata finalizzata allo spaccio». La posizione della comunità non lascia spazio ad aperture.
«Se fa male perché legalizzare la cannabis? È una contraddizione.
No a qualsiasi shop di droga, a qualsiasi utilizzo, a qualsiasi modalità di assunzione», è drastico Tinelli. Spiega che l' Italia è il terzo Paese europeo per uso di cannabis, che il 30% dei ragazzi su 1.300 ospiti di San Patrignano riconosce la marijuana come la droga da cui è principalmente dipendente, che nel 92% dei casi è la porta d' ingresso per l' uso di altre sostanze.
«Negli ultimi anni - rileva - abbiamo registrato una concentrazione del principio attivo di 10-15 volte superiore a quello contenuto nella cannabis fumata quarant' anni fa, questo perché il mercato esige oggi prodotti sempre più potenti e costi sempre più bassi. Ciò ha fatto registrare un tragico aumento dei minori in comunità, più 70% negli ultimi tre anni, e un crollo vertiginoso dell' età media dei consumatori». La prima volta con la marijuana è a quattordici anni.
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