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IL CAOS DELLE REGIONI SULLA CASSA INTEGRAZIONE – LA LOMBARDIA MAGLIA NERA. PAGATE SOLO 40 AZIENDE E 63 LAVORATORI - SICILIA FERMA AL PALO, IL LAZIO LIMITA I DANNI,  L’EFFICIENZA DELLE MARCHE…

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Isidoro Trovato per corriere.it

 

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Il caso più emblematico è quello della Sicilia che, a fronte di un sistema imprenditoriale molto folto ed estremamente in crisi, vede al momento decretate 1175 domande e autorizzate dall’Inps 945 ma liquidate le posizioni di sole 76 aziende con 178 lavoratori che hanno percepito l’indennità.

 

Peraltro il sistema informatico regionale è in default e la Regione ha chiesto supporto all’Anpal per uscirne fuori, fissando al 15 maggio il termine per ultimare l’esame delle istanze da inviare all’Inps, con pagamenti in arrivò non prima della fine di maggio.. Situazione anomala che ha indotto l’Assessorato ad avviare un’indagine interna per comprendere i perché di questa criticità. Una situazione paradossale per una terra da sempre afflitta da problemi occupazionali, che sono sfociati in una vera crisi sociale con questi incredibili ritardi.

 

CASSA INTEGRAZIONE PIL

E mentre Abruzzo, Campania, Calabria, Puglia e Veneto oscillano attorno al 50% delle pratiche autorizzate, la Lombardia è realmente indietro con sole 8009 domande decretate di cui 4502 autorizzate. Ma l’iter burocratico di pagamento si è concluso per appena 40 aziende con 63 lavoratori beneficiari dell’assegno assegnando alla Lombardia la maglia nera: è certamente l’ultima della graduatoria delle regioni, anche in proporzione al numero delle aziende esistenti. Situazione questa figlia dell’elevatissimo grado di burocrazia che condiziona sia la presentazione che la lavorazione delle pratiche stesse. Sia le parti sociali che gli intermediari da tempo lamentano una situazione di stallo che non promette niente di buono.

 

 

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E tra le Regioni non si può non prendere nota della particolare efficienza marchigiana. Con 6456 domande decretate e 6075 autorizzate, di cui 3283 domande pagate (un terzo delle presentate) con indennità pagate a 7028 lavoratori, è di gran lunga la più performante , anche se l’eccellenza è ancora lontana da aversi. Il Lazio invece limita i danni: a fronte di 30.875 domande, presentate un mese fa, ne sono state autorizzate 12.410 e pagate 2921 per un totale di 6044 lavoratori, con il corollario di denunce per mancato rispetto dell’ordine cronologico della graduatoria.

 

«Disfunzioni eliminabili solo andando nella direzione di uno strumento unico e straordinario , che avevamo proposto - commenta Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro - . Un ammortizzatore sociale unico con unica causale “Covid-19”. Invece siamo qua a fare i conti con 19 sistemi regionali e 2 provinciali (Trento e Bolzano) che hanno diverse regole, diverse performance, diverse tempistiche».

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