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Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”
Pistole a tamburo, automatiche o mitragliette. Tutte le armi dei Casamonica. Amano fare a botte quelli del clan, più che il piombo di solito hanno sempre preferito picchiare chi non pagava il debito d'usura. Una tradizione, però, che è divenuta desueta a fronte del peso criminale acquisito negli ultimi 15 anni.
Perciò i pugni, per farsi rispettare, non erano più sufficienti specialmente per fronteggiare i napoletani. Quest'ultimi erano arrivati, nel 2012, armi in pugno, a ridosso della villa del boss Ferruccio, in via Caldopiano. Feudo del clan. Una pioggia di fuoco si era abbattuta sulla casa. I Casamonica avevano risposto con altrettanta solerzia. Era nata una sparatoria: urla a squarciagola, inviti a farsi vedere e criminali inginocchiati dietro le auto con le pistole in mano.
PISTOLA IN AUTO
Ad inaugurare la nuova stagione dal grilletto facile è stato Ferruccio Casamonica, il capo 70enne. Talmente affezionato alla sua automatica da custodirla nel cassetto porta oggetti dell'Alfa Romeo 147 e spregiudicato a tal punto da puntarla in faccia, in mezzo alla strada, ad un automobilista che aveva tamponato. La vittima chiedeva di compilare la constatazione amichevole. Per tutta risposta si è visto puntare, in mezzo agli occhi, la canna di una pistola.
Ecco il suo racconto, l'episodio è avvenuto sul Gra e porta la data del primo marzo 2016: «L'uomo (Ferruccio Casamonica, ndr) ha aperto il portaoggetti della macchina e ha estratto una pistola, poi mi ha puntato l'arma e ha detto vedi di andartene o ti rimando al paese tuo in una bara (l'uomo è nordafricano, ndr). Io ero terrorizzato e gli ho risposto stai tranquillo è uno stupido incidente.
L'uomo, allora, è sceso dall'auto e ha continuato a mostrarmi la pistola, poi mi ha intimato di allontanarmi e di lasciare perdere ed anche la donna, scesa anche lei dalla macchina, mi ha detto vattene, altrimenti oggi finisce male. Allora mi sono impaurito. L'uomo ha riposto la pistola all'interno di un borsello nero che aveva addosso, è risalito a bordo dell'Alfa unitamente alla donna e sono andati via a grande velocità».
Questo è solo un episodio, finito agli atti dell'inchiesta, ed inserito nell'ordinanza per dimostrare la dimestichezza che il clan aveva acquisito con le armi. Una nuova stagione accompagnata anche dalle precauzioni del caso. Disporre di un arsenale nel mondo della mala è sinonimo di potenza.
Allo stesso tempo custodirla in casa può essere un pericolo, visti i controlli periodici della forze dell'ordine. Ecco che le armi erano nascoste, sotterrate, in un terreno in via del Torraccio, oppure in un tombino. All'occorrenza le disseppellivano. Così ha raccontato alla squadra mobile, Simona Zakova, collaboratrice di giustizia ed ex moglie di un Casamonica.
«Raffaele aveva una pistola nera, se non sbaglio era una 9 x 21. Guido una pistola a tamburo, Cristian aveva una pistola piccola, anche Ferruccio ne aveva una simile. Sono armi che io ho visto con i miei occhi, Raffaele la sua la lucidava spesso». E infine: «Raffaele nascondeva dentro a un tombino anche una mitraglietta, se è ancora lì non lo so. Forse l'avrà spostata».
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