soul festival della spiritualita cena monastica

TRA "CERCATORI DI INFINITO" E "AVVENTURE DELLO SPIRITO", ALLA FINE SI FINISCE SEMPRE A TAVOLA – CECCARELLI E LA CENA MONASTICA AL FESTIVAL DELLA SPIRITURALITA’ A MILANO – “PIÙ DI TRECENTO PERSONE SI SONO RACCOLTE NEL REFETTORIO AMBROSIANO PER UNA "CENA MONASTICA". DALLE POCHISSIME IMMAGINI, OLTRE A FETTE DI PANE, È PARSO DI RICONOSCERE CROCCHETTE, PUREA E CARAFFE DI VINO ROSSO. QUI DI NUOVO SI DEVE RICONOSCERE CHE LO SPIRITO SI NASCONDE E ALLE VOLTE SI ATTOVAGLIA, COME SCRIVE DAGOSPIA, NEI LUOGHI E NEGLI INDIVIDUI PIU' STRAMBI. POI FINISCE IL WEEKEND E TUTTO RICOMINCIA ALL'INSEGNA DELLA MATERIA, DEL POTERE E DEL PROFITTO" - VIDEO

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Filippo Ceccarelli per “il Venerdì di Repubblica” - Estratti

 

soul festival della spiritualita cena monastica

(...) due o tre giorni per sentirsi innamorati di Assoluto e cercatori di Infinito, poi finisce il week end, gli sponsor smontano gli stand, i partecipanti tornano a casa e tutto ricomincia all'insegna della materia, del profitto, del potere e buona notte.

 

Ma è proprio questo, forse, il punto! Al "lavoro dello Spirito" ha fatto riferimento la scorsa settimana nella basilica di San Giovanni il maggior sociologo italiano, Giuseppe De Rita, durante la presentazione di un'indagine del Censis sui cattolici raccontando come nell'ambito del festival milanese "Soul", (anima in inglese), più di trecento persone si siano raccolte nel Refettorio ambrosiano per una "cena monastica": in silenzio condiviso, ascolto di letture e musica, "parentesi di sospensione per nutrirsi dell'altro" secondo il programma, "la bontà sobria del cibo" e "la ricerca della verità". Con qualche pigrizia si è cercato invano sul web il prezzo della cena, il menu monastico e qualche commento sui social.

 

soul festival spiritualita

Dalle pochissime immagini, oltre a fette di pane, è parso di riconoscere crocchette, purea e caraffe di vino rosso; attorno alla lunga tavola un'atmosfera composta e assai compresa.

 

E a questo punto il tenutario di questa rubrichetta, che è molto romano e perciò colpevolmente incline a osservare le vicende ecclesiastiche, tanto più quelle del mangiare, con lo sguardo caustico di Giuseppe Gioachino Belli è ripiombato in uno stato di allegra diffidenza per la radunata milanese di manager e "sciureglam" in fregola di rievocazione conventuale. Tanto valeva, confessa qui di aver pensato, travestire i commensali da frati e monache!

 

FILIPPO CECCARELLI IN UN RITRATTO DI RICCARDO MANNELLI

Ma di errori, nell'interpretare la vita e la cronaca, se ne fanno tanti, e qui di nuovo si è dovuto riconoscere che lo Spirito, cioè l'energia che ci mette in relazione gli uni con gli altri, soffia sempre dove meno te lo aspetti e spesso si manifesta nei luoghi e con gli individui più strambi perché balla, gioca, scherza, si nasconde e alle volte si attovaglia, come scrive Dagospia, magari al suono di strumento musicale o di voce umana. Tanto vale perciò cercarlo buttandosi dentro le turbolenze del presente, nel vortice delle trasformazioni, fra le rapide della Storia, meglio se in compagnia e magari con appetito. Sempre "avanti e in alto!" è suonato l'incoraggiamento di De Rita con il sostegno di Theillard de Chardin, il gesuita a lungo in odore di eresia che trovò lo Spirito proprio all'interno della Materia.

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