DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Cecilia Mussi per www.corriere.it
«L'autodifesa è un diritto»
Sponsorizzata dalla potentissima lobby americana Nra (National Rifle Association), la pistola-smartphone Cellphone Pistol era già stata presentata qualche anno fa, ma non era ancora stata messa ufficialmente in commercio. Durante l'ultima riunione annuale dell'associazione, che partirà il 4 maggio e dove parlerà anche Donald Trump, verrà svelato invece il modello presto disponibile nei negozi, al costo di 500 dollari. Sul sito dell'azienda produttrice, intanto, è già arrivato l'annuncio. «L'autodifesa è il primo diritto di natura» è uno degli slogan e infatti l'arma, grande poco più di uno smartphone, può essere utilizzata «da mamme e da professionisti». Che con questo oggetto pieghevole e di pochi grammi di peso avranno la possibilità di «non essere delle vittime». Dopo l'annuncio è partita la protesta, soprattutto sui social, dove alcuni attivisti denunciano la pericolosità della pistola. Le sue dimensioni ridotte potrebbero farla diventare l'arma dei più giovani, da portare nello zaino o nelle borse di scuola. Netta la risposta dell'azienda: «Il secondo emendamento permette a tutti di armarsi».
Maneggevole e leggera
«Gli smartphone sono ovunque, così farà anche la nostra pistola, che si confonderà facilmente nel quotidiano», si legge sul sito dell'azienda produttrice di Cellphone Pistol. La pistola si apre e chiude con un click, è a doppia canna, calibro 380, pesa circa 300 grammi, è lunga pochi centimetri ed è «100% americana». Quando è chiusa, spiegano da Ideal Conceal, sembra davvero un cellulare perché si richiude a forma di mattonella. Sarà venduta a 500 dollari e il brevetto è di proprietà dell'azienda produttrice, che attraverso un crowdfunding ha trovato i fondi per partire con la produzione.
Presentata al meeting annuale dell'Nra
L'annuncio della presentazione di Cellphone Pistol è arrivato martedì primo maggio, pochi giorni prima dell'inizio della riunione della National Rifle Association, dove si svelerà il modello. La data di apertura delle vendite non è stata rivelata, ma la notizia è già arrivata in ogni parte del mondo. A dicembre 2017 si era conclusa la campagna di crowdfunding per finanziare il progetto, portato avanti dal 2016 dalla Ideal Conceal. Gli investitori hanno donato oltre 100mila dollari all'azienda, che così è riuscita a trasformare l'idea in realtà.
La protesta su Twitter
Subito dopo l'annuncio di Ideal Conceal, su Twitter è partita la protesta social. Una delle voci più forti è stata quella di Jaclyn Corin, attivista del liceo Marjory Stoneman Douglas di Parkland, in Florida, una dei sopravvissuti alla strage dello scorso febbraio in cui furono uccise 17 persone. «Sempre più persone verranno "scambiate" per portatrici d'armi, soprattutto quelle di colore — denuncia la ragazza — La Nra continua a fare pubblicità mettendo le armi in mano alle persone, rendendo normale sparare ad altri».
Il problema sicurezza
Scambiare uno smartphone per un'arma potrebbe diventare un problema frequente per la polizia americana. Già di recente, a Chicago, si è verificata una sparatoria contro ragazzi «colpevoli» di avere in mano un cellulare, che i poliziotti pensavano fosse invece una pistola. Altro motivo di preoccupazione per i comitati «no-armi» è la facilità di reperire e portare con sé le pistole, che con questo modello potrebbe diventare ancora più accentuato. La risposta di Ideal Conceal è di altro genere: «Il secondo emendamento permette agli americani di possedere ed utilizzare armi per proteggere sé stessi e la famiglia». E la sicurezza è il punto più importante.
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