DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Da “Circo Massimo - Radio Capital”
Dopo Napoli, nei progetti artistici di Claudia Gerini ritorna Roma. Reduce dal successo di 'Ammore e Malavita', per cui ha conquistato il David di Donatello ("un momento emozionantissimo, non me l'aspettavo"), l'attrice rivela a Circo Massimo, su Radio Capital, alcuni dettagli di un nuovo progetto: "Sto preparando un recital su Franco Califano con uno storico quartetto d'archi, i Solis String Quartet. Farò delle letture e canterò dei brani del grande Califfo. Mi esalta da morire".
valentina cervi sabrina impacciatore claudia gerini
Meno esaltante, per Gerini, l'attuale situazione della sua città, Roma: "Jessica, il mio personaggio in 'Viaggi di nozze', direbbe 'Quant'è zozza 'sta città!'. Siamo arrivati a un livello di non ritorno, bisogna fare qualcosa e presto", continua, "Il degrado è arrivato anche in zone super centrali della città. Il mondo ha bisogno di Roma, e di una Roma bella e messa bene. Oggi è una bellissima donna che da dieci anni non si fa la doccia". E l'Italia, come sta?
"Ci sono tanti buchi neri e tante cose da migliorare", dice Gerini, "ma è un paese storicamente talmente ricco e bello che ci si vive bene. Andrebbe riparato il sistema, che fa acqua da tutte le parti: la gente ha bisogno di lavoro, di servizi, di infrastrutture. Non possiamo essere il fanalino di coda dell'Europa. Sono fiduciosa".
L'attrice si dice anche fiduciosa "che avremo un governo", e non nasconde di essere delusa da Renzi: "Pensavo sicuramente meglio", ammette, "Ci ho creduto, penso che abbia fatto un ottimo lavoro ma adesso deve fare una buona opposizione". Il campo, adesso, è occupato da Movimento 5 Stelle e Lega: "Se mi spaventano? Un pochetto sì, non dormo tra quattro cuscini. Comunque anche loro dovranno trovare un punto d'incontro. Sono come diavolo e acqua santa, d'accordo non ci vanno e penso che ai 5 stelle venga l'orticaria a pensare a un accordo con Berlusconi".
Alla cerimonia di consegna dei David di Donatello, Gerini ha partecipato, con altre colleghe, al 'coro' che ha chiuso il monologo di Paola Cortellesi sull'uso del femminile: "Stiamo chiedendo una correzione della cultura maschilista che c'è in gran parte del mondo occidentale, per non parlare di quello orientale", dice, "Vale per tutte le donne, perché tutti gli ambienti sono soggetti a questo tipo di discriminazione o comunque a un abuso di potere. Quello dello spettacolo viene fuori di più perché ci sono persone note e se ne parla. C'è bisogno di più educazione, e si deve cominciare dai bambini".
Si è parlato anche della lettera contro le molestie firmata da 124 attrici: "Dobbiamo organizzarci per far passare questo messaggio anche agli uomini e per farci supportare anche da loro. Per ora, nessun uomo l'ha firmata", rivela Gerini, che ammette di aver apprezzato anche la lettera di Catherine Deneuve, critica nei confronti del movimento #metoo: "Sembrano due cose in contrasto ma in realtà non lo sono. È vero che dobbiamo sovvertire e cambiare un trend, ma dall'altra parte non si può tornare alla caccia alle streghe", spiega l'attrice, "È giusto denunciare chi abusa del potere, ma è anche giusto che si segua un istinto. L'uomo è atavicamente un predatore, e noi donne siamo biologicamente, tra virgolette, 'prede' di un uomo. Le avances si fanno con classe, con simpatia, con ironia. A una donna fa piacere essere osservata e apprezzata, ma in un certo modo. Non bisogna fucilare tutti gli uomini".
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