spara al ladro

COLPO BASSO! UNA DONNA METTE KO IL RAPINATORE: GLI AFFERRA LE PALLE, LE STRINGE CON FORZA E LO METTE IN FUGA – LA 40ENNE VITTIMA DELLA RAPINA FREQUENTA UN CORSO DI AUTODIFESA

Claudio Cartaldo per il Giornale

ladro

 

Alla fine l'ha avuta vinta lei, non il rapinatore. Quaranta anni, magra, non molto alta, una signora a Modena è riuscita a mettere in fuga il bandito da sola.

 

Utilizzando il più basso dei colpi, diciamo: ha colpito il ladro nelle parti intime. Costringendolo a scappare.

 

"Erano circa le 20.30 di mercoledì e stavo percorrendo a piedi, sul marciapiede - ha spiegato la donna alla Gazzetta di Modena - Forse sono stata seguita oppure, visto che il tratto non è per nulla illuminato, quel bandito ha pensato fosse il momento giusto per agire". Il racconto è quello di un vero e proprio agguato. Ma stavolta il bandito non aveva fatto i conti con le capacità di reazione della vittima.

modena

 

"Dapprima ho sentito dietro di me due persone che col passo sostenuto si stavano avvicinando - ricorda la donna - Poi una mi ha superato ed ha proseguito, andando in via Vignolese, l’altra mi ha raggiunto. Io ero già in allarme".

 

E così si è preparata al peggio. "La borsa l’avevo a tracolla - spiega - in modo che non si strappasse facilmente. Ho afferrato anche la cinghia, avevo un presentimento. Che si è avverato. Da dietro una voce, in italiano, con accento meridionale: “dammi la borsa”. Mi sono voltata di scatto, pensando ad uno scherzo. Frequento un corso di autodifesa per donne e questa è una situazione tipica, credevo fosse uno del corso. Mi sbagliavo. Era un giovane sui 25 anni, con sciarpa e berretto, si vedevano solo gli occhi".

 

CARABINIERI

Non è facile in quei momenti mantenere la calma e reagire. Anche per chi ha seguito dei corsi di autodifesa. E così il ladro ha iniziato a strapparle la borsa, facendola cadere a terra. "Quello continuava a tirare - continua la donna - Una volta giù per terra mi sono trovata all’altezza giusta: gli ho afferrato i testicoli, stringendo con forza. Lui si è un po’ bloccato ma non ha urlato. Allora sempre da terra con le mie gambe gli ho fatto una specie di forbice alle sue gambe, le ho agganciate e così è caduto. Io mi sono alzata e gli urlato di tutto, anche che l’avrei aggredito".