sam altman donald trump

CHI COMANDA ALLA CASA BIANCA? FOLLI, TECNODESTRORSI E MILIARDARI – SAM ALTMAN CON OPENAI STA ESORTANDO IL PRESIDENTE A CAMBIARE IL SISTEMA DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE DEGLI STATI UNITI IN MODO TALE CHE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE POSSA IMPARARE ANCHE DA MATERIALI PROTETTI DA COPYRIGHT – CHIARAMENTE PER RIUSCIRE NELL’INTENTO DI POTER METTERE LE MANI SUI CONTENUTI TIRA IN BALLO LA CINA: “PECHINO, CON NORME TROPPE RIGIDE, POTREBBE AVVANTAGGIARSI…”

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Estratto dell'articolo di Roberto Cosentino per www.corriere.it

 

donald trump sam altman

A distanza di due mesi dal primo documento in cui OpenAI «suggeriva» un piano quinquennale in funzione dell'AI all'inquilino della Casa Bianca, ecco il nuovo atto di recente pubblicazione. Il nuovo documento, dal titolo «Proposte di OpenAI per il piano d'azione statunitense per l'intelligenza artificiale» racchiude «raccomandazioni che si basano sul progetto economico di OpenAI per rafforzare la leadership americana nel campo dell'intelligenza artificiale» e non solo. Lo scopo è anche di favorire la crescita economica e proteggere la sicurezza nazionale.

sam altman - openai - soldi

 

Le raccomandazioni, che sono già state condivise con l'Ufficio per la scienza e la tecnologia della Casa Bianca (OSTP), si rivolgono al piano d'azione sull'intelligenza artificiale degli Stati Uniti. Tra le varie proposte, si parla di «Una strategia normativa che garantisca la libertà di innovare». In questo contesto, OpenAI esorta gli Stati Uniti a garantire ad aziende e sviluppatori la libertà di innovare nell'interesse nazionale.

 

DONALD TRUMP ANNUNCIA STARGATE IL PROGETTO PER L INTELLIGENZA ARTIFICIALE CON SAM ALTMAN LARRY ELLISON E Masayoshi Son

Inoltre, propone una collaborazione tra il governo e il settore privato al fine di evitare normative troppo rigide che potrebbero avvantaggiare la Cina. Particolarmente interessante questa parte, perché da un lato sembra ricordare «lo spauracchio» DeepSeek, dall'altra sembra un monito alle difficoltà riscontrate dall'Ue nella corsa all'AI, per via di una regolamentazione stringente. Un «compito» in realtà «già svolto» dal presidente Trump, che il 23 gennaio ha cancellato un ordine esecutivo 14110 di Biden, intitolato «Sviluppo e uso sicuro, protetto e affidabile dell'intelligenza artificiale». Al suo posto, l'ordine esecutivo 14179, dal nome «Rimozione delle barriere alla leadership americana nell'intelligenza artificiale».

 

sam altman - foto lapresse

La seconda raccomandazione è la strategia sulle esportazioni per diffondere un’AI democratica, che si dirama in due direttive. La prima è la necessità degli Stati Uniti di promuovere l'adozione globale dell'intelligenza artificiale statunitense al fine di diffondere i valori democratici. Inoltre, viene sottolineato come le esportazioni di AI dovrebbero essere regolate in modo da proteggere il vantaggio competitivo degli Usa, attraverso l'aggiornamento delle restrizioni sulla diffusione delle tecnologie AI.

 

sam altman e oliver mulherin 4

Questo punto è forse il più interessante e «problematico». Sam Altman definisce il nostro tempo come «L'era dell'intelligenza artificiale». Dunque bisogna adattarsi a questa era. Come? Adattando il sistema di proprietà intellettuale (il copyright) degli Stati Uniti.

 

OpenAI sostiene che debba esserci «un equilibrio» (ma forse è una edulcorazione di «compromesso»?) tra la tutela dei diritti dei creatori di contenuti e allo stesso tempo garantire il progresso dell'AI statunitense.  Detto in breve, i modelli di intelligenza artificiale dovrebbero poter imparare anche da materiali protetti da copyright. E ancora di Cina si parla; questa restrizione, secondo OpenAI, rischia di portare in vantaggio la Cina. 

 

Sam Altman

Doveroso ricordare che OpenAI, da qualche anno, è impegnata in diversi processi e class action, proprio per la presunta violazione di copyright. Oltre alla causa indetta dal New York Times, alla lista si aggiungono innumerevoli autori, editori, media e quotidiani. 

La strategia infrastrutturale per sostenere la crescita

 

Ancora di Cina si parla. In questo caso, secondo OpenAI, la linea che deve seguire gli Usa sono gli investimenti nelle infrastrutture. Investimenti che porteranno ad una nuova industrializzazione che porterà alla creazione di nuovi posti di lavoro e un miglioramento della rete energetica per supportare le esigenze dell'intelligenza artificiale. Basti pensare che solo Google e Microsoft richiedono risorse energetiche pari a 100 paesi nel mondo. 

matrimonio di sam altman e oliver mulherin 2

[...]

Quale sarà la risposta dell'amministrazione Trump? Di certo, nello stesso giorno in cui sono stati cancellati e firmati gli ordini esecutivi riguardo all'AI che abbiamo citato in precedenza, è stato presentato il Progetto Stargate, una joint venture tra diverse realtà delle Big Tech, da Microsoft fino a proprio OpenAI, dal costo di 500 miliardi di dollari.  

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