DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY…
MIRKO GRAZIANO per il Corriere della Sera
«Che lotta con Bremer, un grande difensore. Ma sono felice: tre punti pesantissimi». L'aria di San Siro fa bene a Olivier Giroud. È lui a «stappare» subito la gara e a spianare la strada a un Milan che vola a 28 punti in 10 gare. Quattro gol per il 35enne gigante di Chambéry, tutti in casa: doppietta al Cagliari, firma nella rimonta contro il Verona e appunto la zampata di ieri sera, contro un Toro solido, sempre in partita e vicinissimo almeno due volte all'1-1. Esultanza rabbiosa per il francese, figlia probabilmente della voglia di dimostrare con continuità di essere un giocatore vivo, vivissimo, nonostante la carta di identità non sia certo amica. Olivier sbuca dal nulla, sotto porta, dopo la spizzata di Krunic. Per il resto, vita dura a campo aperto, con Bremer osso durissimo.
Diciamo, allora che Giroud ha colto l'attimo, l'unico attimo che di fatto gli è stato concesso dal sistema difensivo granata. Sono segnali da scudetto anche questi, in attesa di Roma e Inter (in mezzo il Porto), 180' - prima della sosta - che faranno comunque la differenza nel cammino rossonero. Sul fronte Toro, Juric lascia Milano con parecchio amaro in bocca: «Abbiamo fatto una grande gara, la migliore finora. Il Milan non ha mai tirato, a parte il gol, a tratti abbiamo dominato. Oggi è girata proprio male».
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