andrea cavallari

COME HA FATTO ANDREA CAVALLARI A METTERSI IN TASCA LA POLIZIA ITALIANA E SPAGNOLA PER DUE SETTIMANE? - IL 26ENNE, EVASO DAL CARCERE DI BOLOGNA DURANTE IL PERMESSO PER DISCUTERE LA TESI DI LAUREA, È RIUSCITO AD ARRIVARE A BARCELLONA GRAZIE A "BLABLACAR", L'APP CHE PERMETTE DI RICEVERE O OFFRIRE PASSAGGI A SCONOSCIUTI - A QUEL PUNTO SI È SPOSTATO IN TAXI FINO AD ARRIVARE A LLORET DE MAR - IL RAGAZZO STAVA PROGETTANDO LA FUGA DA TEMPO: MENTRE ERA IN PRIGIONE, È RIUSCITO A FARSI PREPARARE UNA CARTA D'IDENTITA' FALSA (A NOME DI ANTONIO SAITTA) E UNA CARTA DI CREDITO CHE HA USATO DURANTE LA LATITANZA...

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Estratto dell'articolo di Andreina Baccaro per il "Corriere della Sera"

 

ANDREA CAVALLARI

Si è spostato tra Bologna e Barcellona allo stesso modo con cui sino a 7 anni fa si muoveva per raggiungere le discoteche bersaglio delle razzie della banda dello «spray al peperoncino».

 

Ovvero con taxi, Ncc (gli autonoleggi) e addirittura in BlaBlacar, la piattaforma web di car pooling, quella che consente di trovare passaggi da un posto a un altro, anche per distanze lunghe.

 

Del resto non ha mai avuto la patente Andrea Cavallari, il 26enne di Bomporto — la patria del Lambrusco — condannato in via definitiva a 11 anni e 10 mesi per la strage di Corinaldo. Spesso erano i complici della banda, tutti giovani della Bassa modenese, a fargli da autista. Oppure la sua fidanzata. E sennò tassisti e conducenti di professione che lui pagava con i lauti proventi delle decine di raid compiuti nei locali notturni di tutta Italia prima dell’arresto, nel 2019. […]

 

ANDREA CAVALLARI

La prima tappa della fuga sarebbe stata, sempre in auto, la Bologna-Milano, secondo quel che hanno ricostruito i «segugi» del Nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria diretto da Giuseppe Ciuffreda.

 

Dal capoluogo lombardo, dove avrebbe trovato un primo aiuto, il modenese — assistito dall’avvocato Francesco Muzzioli — ha raggiunto la Spagna passando per la Costa Azzurra. Almeno inizialmente, avrebbe pagato tutto in contanti.

 

Ma non è escluso che fossero banconote false come l’intera somma di 800 euro che gli agenti della «squadra catturandi» della Policia Nacional gli hanno trovato addosso quando lo hanno arrestato all’uscita dell’hotel a Lloret de Mar, l’ultimo nel quale aveva soggiornato spostandosi più volte tra Barcellona e altre località balneari della Costa Brava. […]

 

ANDREA CAVALLARI

Dalle banche dati è emerso subito il quadro dei rapporti che il 26enne ha avuto in carcere, telefonate ricevute, visite, le persone con cui parlava nell’«ora d’aria». Elementi da incrociare e che hanno consentito di ricostruire la ragnatela degli aiuti ricevuti. Tanti: dalla carta d’identità falsa — con queste generalità: «Antonio Saitta» — che aveva con sé, alla carta di credito con cui ha pagato le spese in Spagna, vestiti, ristoranti, persino souvenir.

 

Spese risolutive per individuarlo così come risolutiva sarebbe stata anche l’analisi delle «celle» agganciate all’utenza di quel cellulare con cui stava armeggiando al momento del check-out in uno degli alberghi a Barcellona in cui ha dimorato. Una rete di complicità con nomi e cognomi che già starebbero nel fascicolo aperto per favoreggiamento. [...]

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