
DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE…
CON IL CONCLAVE ANCHE UN PEZZETTO DI ROMA È RIMASTO ISOLATO DAL MONDO – LA SCHERMATURA DELLA RETE MOBILE E DATI, ATTIVA SUL VATICANO PER L’ELEZIONE DEL PAPA, HA COINVOLTO ANCHE I PALAZZI E I NEGOZI VICINI ALLA SANTA SEDE – UN BLACKOUT PER TELEFONI FISSI, INTERNET E POS. LE PROTESTE DI RISTORATORI E COMMERCIANTI: “SPERIAMO CHE SIA IL CONCLAVE PIÙ BREVE DELLA STORIA, ALTRIMENTI QUI CI RIMETTIAMO NOI LAVORATORI” – LE REGOLE DELLA CLAUSURA IMPOSTE AI PORPORATI, CHE RISCHIANO LA SCOMUNICA AUTOMATICA IN CASO DI TRASGRESSIONE…
1 - “ISOLATI DA TUTTO E AFFARI A PICCO” RIVOLTA PER IL BLACKOUT TELEFONICO
Estratto dell’articolo di Romina Marceca per “la Repubblica”
conclave - extra omnes - cappella sistina
Alle 15 i gendarmi chiudono la Porta del Perugino. La schermatura della rete mobile e dati è già attiva sul Vaticano, le finestre di Casa Santa Marta sono sbarrate. I cardinali non possono più comunicare con l’esterno. E non solo loro.
Lo spegnimento dei ripetitori taglia fuori dalla vita digitale anche chi abita e lavora nelle strade vicine alla Santa Sede. Inizia così la prima giornata di passione per gli schermati dal Vaticano.
L’insegnante Daria col telefonino in mano cerca la rete sulle scale della palazzina dove abita in via della Stazione Vaticana, di fronte a Casa Santa Marta. Prova a chiamare la madre per l’ennesima volta ma niente. «Anche la linea fissa è disattivata […]».
aree di sicurezza per il conclave
Via della Stazione Vaticana conta quattro piccoli condomini, un hotel e un’officina Mercedes e adesso non è più connessa al resto del mondo. Proprio come i cardinali e decine tra ristoranti, tabaccherie, bar, sulle vie Aurelia e Cavalleggeri, anche loro a ridosso del Vaticano. Cellulari in down, pos non funzionanti, collegamenti per il gioco dell’Enalotto a singhiozzo, casse scollegate dall’Agenzia delle entrate.
C’è già chi si augura tra i ristoratori: «Che sia il Conclave più breve della storia, altrimenti qui ci rimettiamo noi lavoratori». All’officina Mercedes che guarda le mura vaticane, un impiegato spiega che «per il Conclave del 2013 ci fecero chiudere e abbiamo beneficiato degli sgravi fiscali». Ma stavolta non è andata così: «È venuto uno dei Servizi, ci ha fatto leggere un comunicato e poi è andato via».
Nell’officina oggi è il caos. «Non riesco a contattare i clienti per dirgli che c’è da ritirare la macchina o che dobbiamo fare qualche lavoro in più. Siamo bloccati. Chiediamo solo un po’ di rispetto per chi paga le tasse da 40 anni».
[…]
2 - SIGILLI ALLE FINESTRE E CONNESSIONI INTERROTTE CHI VIOLA IL SEGRETO INCORRE NELLA SCOMUNICA
Estratto dell’articolo di Ester Palma per il “Corriere della Sera”
conclave - i cardinali nella cappella sistina
Niente tv, giornali, cellulari, mail: men che meno contatti «umani», al di fuori degli altri cardinali. Sono molto rigide le regole della clausura imposta ai «Principi della Chiesa», per tutto il Conclave isolati dal mondo esterno, compresi amici e familiari, fino all’elezione del 267° Papa.
[…]
A stabilire, o meglio a confermare, le regole e i dettagli fu nel 1996 papa Wojtyla, con la Costituzione Apostolica (il documento papale o conciliare che contiene norme importanti) «Universi Dominici Gregis», con le lievi modifiche di Benedetto XVI.
Ma prima ancora c’era stata la «Vacante Sede Apostolica» di Pio X nel 1904, oltre al motu proprio di Paolo VI «Ingravescentem Aetatem» che nel 1970 ha escluso dal Conclave i cardinali ultra 80enni.
extra omnes la chiusura delle porte della cappella sistina
Fra le norme sulla segretezza di quanto avviene nella Sistina (e a Santa Marta) papa Wojtyla raccomandava il silenzio anche dopo il Conclave. Ma Francesco ha deciso di cambiarle, come ha fatto per moltissime altre regole durante i suoi 12 anni di pontificato.
Nella sua autobiografia «Life. La mia storia nella storia», scritta con il giornalista Fabio Marchese Ragona e uscita lo scorso 19 marzo, ha raccontato nei dettagli la propria elezione, dalle domande «sospette» dei cardinali prima degli ultimi scrutini al famoso «Non dimenticarti dei poveri…», che gli disse il cardinale brasiliano Claudio Hummes: la frase che gli fece scegliere il nome da Papa.
il giuramento dei cardinali conclave
Il rigoroso isolamento necessario per garantire la segretezza (e l’autonomia) delle votazioni include persino i sigilli agli accessi e alle finestre e la disattivazione di mezzi elettronici. Dalle 15 di ieri sono spente le antenne per la telefonia mobile nel territorio vaticano (ma non a Castel Gandolfo): il che significa che fino all’elezione né i cardinali né il personale di servizio potranno usare cellulari, smartwatch, tablet e pc: agli elettori vengono in pratica «sequestrate» tutte le apparecchiature.
La segretezza è così importante che la violazione del giuramento di riservatezza comporta la scomunica «latae sententiae», cioè automatica.
Le uniche persone con le quali i cardinali possono interagire, oltre ai confratelli, sono le suore in servizio a Santa Marta, gli addetti a mensa e pulizie e i due medici previsti in servizio da Giovanni Paolo II per il giorno e la notte: i cardinali sono pur sempre anziani, sottoposti a uno stress emotivo e anche fisico.
il gabbiano sul tetto dietro il comignolo della cappella sistina conclave 4
Per lo stesso motivo ci sono regole severe sul menu. È vietato farsi portare cibi da fuori, i pasti preparati a Santa Marta devono essere semplici e leggeri: colazione con tè, caffè e marmellate, a pranzo carne bianca o pesce con verdure degli orti vaticani.
Anche la cena segue lo stesso «stile»: zuppe di cereali, pasta con verdure o al burro e parmigiano, un contorno vegetale, pesce al forno o al vapore (niente fritti) e frutta fresca. Al massimo agli elettori, per rinfrancare lo spirito, viene «concesso» un dolce leggero, niente di più di biscotti o crostate, e qualche bicchiere di vino.
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