RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”
ursula von der leyen rieletta presidente della commissione europea
Gli entusiasmi moscoviti per la sconfitta alle elezioni europee dei partiti del cancelliere tedesco Olaf Scholz e del presidente francese Emmanuel Macron si sono presto spenti. La riconferma di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea per Mosca è una conferma che il corso politico europeo non cambierà, ha detto il rappresentante permanente russo presso la Ue Kirill Logvinov.
«I cosiddetti rappresentanti del popolo hanno chiarito che non ci saranno cambiamenti nella Ue, ma che il panorama politico esistente continuerà a concretizzarsi». Per Logvinov, «il trionfo di von der Leyen è il trionfo della burocrazia europea e del sistema politico esistente che, nonostante i dolorosi risultati delle elezioni al Parlamento europeo, continua a perseguire politiche che hanno portato al rafforzamento della posizione della destra in Europa».
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Il Cremlino è entrato invece nel merito delle promesse di von der Leyen di creare «una vera e propria Unione Europea di difesa». Secondo il portavoce Dmitrij Peskov, il «cambiamento di priorità» delineato dal documento programmatico del suo secondo mandato dà una «colorazione militare » all’Unione europea preparandola «allo scontro». «Conferma ancora una volta l’atteggiamento generale degli Stati europei verso la militarizzazione, l’escalation della tensione, lo scontro e il ricorso a metodi di confronto nella loro politica estera. È tutto abbastanza ovvio».
Dmitrij Peskov e vladimir putin
A detta di Peskov, mentre la Russia «non rappresenta una minaccia per la Ue» e «in Ucraina difende i suoi interessi», le azioni degli Stati membri europei riguardo a Kiev escludono invece «qualsiasi possibilità di dialogo e considerazione delle preoccupazioni della Russia. È la realtà in cui dobbiamo vivere e ci costringe a configurare di conseguenza i nostri approcci di politica estera».
Parole che hanno accompagnato le minacce del viceministro degli Esteri Sergej Rjabkov. La Russia, ha detto, potrebbe schierare missili armati con testate nucleare in risposta all’annunciato schieramento di armi convenzionali statunitensi a lungo raggio in Germania. «Non escludo alcuna opzione», ha assicurato Rjabkov aggiungendo che l’exclave russa di Kaliningrad, affacciata sul mar Baltico e incuneata tra i membri di Nato e Ue Polonia e Lituania, «ha da tempo attirato l’attenzione malsana dei nostri nemici» [...]
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