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CRONACA DA UNA ROMA COCATA - IN UN GARAGE DI PIAZZA BOLOGNA SONO STATI TROVATI 66 CHILI DI COCAINA, 54 MILA EURO CASH E DUE PISTOLE: LA "POLVERINA" ERA CUSTODITA DA UN 35ENNE DI VIBO VALENTIA, ARRESTATO CON L'ACCUSA DI DETENZIONE DI STUPEFACENTI E ARMI CLANDESTINE - LA SCOPERTA DELLA DROGA E' AVVENUTA PER CASO: I CARABINIERI SI SONO ACCORTI DELL'UOMO, CHE CAMMINAVA CON FARE SOSPETTO, E HANNO EFFETTUATO LA PERQUISIZIONE - I PANETTI ERANO DESTINATI ALLO SPACCIO NEI QUARTIERI DELLA "ROMA BENE"...
Estratto dell'articolo di Marco Carta per “la Repubblica – edizione Roma”
Un box auto trasformato in deposito blindato per conto di un’organizzazione criminale. Telecamere di sorveglianza, pistole con matricola abrasa e droga destinata ai quartieri della Roma bene: 66 chili di cocaina che avrebbero garantito introiti milionari. A custodirla era un 35enne originario di Vibo Valentia che è stato arrestato dai carabinieri per detenzione di stupefacenti e di armi clandestine.
Il blitz è scattato quasi per caso. Durante un normale servizio di controllo del territorio, i carabinieri della stazione di piazza Bologna hanno notato l’uomo nei pressi della sua abitazione. Al passaggio della pattuglia si è mosso con atteggiamento sospetto e si è allontanato in fretta, attirando l’attenzione dei militari. Fermato e identificato, è stato sottoposto a una perquisizione personale che ha portato i carabinieri ad estendere le verifiche alla casa e al box auto, con l’aiuto dell’unità cinofila.
uomo nasconde cocaina a casa 4
Dentro il garage è emerso il tesoro dei narcos: 66 chili di cocaina suddivisi in panetti con marchi distintivi, un chilo di cocaina rosa, una confezione da 90 grammi di hashish e sei confezioni da 100 grammi di marijuana. Oltre alla droga, sequestrati 54.170 euro in contanti, cinque telefoni cellulari, bilancini di precisione, macchinari per il confezionamento e un libro mastro con cifre e conti.
Non mancavano le armi: due pistole calibro 7.65 con matricola abrasa – una Hege Waffen West Germany e una Beretta – corredate di caricatori e munizioni da guerra. Il tutto protetto da un sistema di videosorveglianza che faceva del box una vera e propria roccaforte.
Secondo gli investigatori della compagnia dei carabinieri Parioli, il 35enne non sarebbe stato un semplice spacciatore, ma il custode di un deposito di droga al servizio di un’organizzazione criminale più grande, pronta a rifornire i mercati dello spaccio nei quartieri più ricchi della Capitale. [...]
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