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CHARLIE KIRK, LA SCOPERTA POSTUMA DI MELONI, SALVINI E VANNACCI: PRIMA CHE VENISSE UCCISO ERA UN EMERITO SCONOSCIUTO, ORA E’ DIVENTATO UN FARO DA SEGUIRE - PRIMA DEL DELITTO DEL 10 SETTEMBRE, LEADER ED ESPONENTI DELLA MAGGIORANZA NON HANNO MAI NOMINATO SUI SOCIAL L’ATTIVISTA DELL’ULTRA-DESTRA UCCISO NELLO UTAH. DOPO L’OMICIDIO SI CONTANO 245 LANCI DI AGENZIA ANSA DA PARTE DI DIRIGENTI DELLA DESTRA ITALIANA: E ALLORA CHI STRUMENTALIZZA IL DELITTO?

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Antonio Fraschilla e Matteo Pucciarelli per repubblica.it - Estratti

 

salvini charlie kirk

Ad ascoltare i leader della destra italiana, Charlie Kirk è il loro profeta, una stella polare, e anzi: lo era sempre stato. Solo che, prima del 10 settembre, non lo avevano mai detto a nessuno. Era un sentimento segreto.

 

“Andava contro il mainstream e aveva il coraggio di dire quello che pensa la maggioranza delle persone”, ha detto Giorgia Meloni intervenendo alla festa-evento dei giovani di Fratelli d’Italia.

 

Matteo Salvini ha reso omaggio a Kirk a Pontida raccontandolo come un personaggio che diffondeva amore: “Kirk, come tutti voi, come tutti noi, guardava le persone negli occhi. Non c'erano bianchi e neri, eterosessuali e omosessuali, cristiani o atei.

 

vignetta ellekappa charlie kirk e meloni

C'erano uomini e donne”, ha detto. Il leader della Lega ha addirittura fatto sapere, giorni fa, che da anni e anni non viveva un lutto così tremendo: la sua morte lo ha fatto piangere "la prima volta in trenta anni". Insomma, come se avesse perso un fratello. Sempre a Pontida Roberto Vannacci dallo stesso palco ha rincarato: “Kirk adesso siamo noi”.

 

 

Meloni, Salvini, Vannacci e, a cascata, i dirigenti di Lega e Fratelli d’Italia dal 10 settembre, giorno dell’assassinio dell’esponente Maga, lo hanno quindi evocato come un loro riferimento, come un faro della destra del futuro al quale loro si ispirano. E poi via richieste di sedute speciali, fatte dai capigruppo di Lega e Fdi alla Camera, Molinari e Bignami, tanto che oggi si terrà una seduta a Montecitorio proprio su Kirk.

 

Mattia Feltri sulla Stampa contava, a pochi giorni dall’assassinio, già 245 lanci di agenzia Ansa da parte di dirigenti della destra italiana, che in coro rimandano al mittente accuse di strumentalizzazione dell’omicidio: nessun lancio pre-10 settembre. La morte davvero ha tolto loro un riferimento imprescindibile.

 

giorgia meloni comizio fenix

Ma prima della morte di Kirk, Meloni e Salvini - che da anni riempiono lo spazio della discussione con decine e decine di post al mese su qualsiasi argomento - lo hanno mai citato sui loro social? Spulciando Facebook e Twitter non si trova un solo post, dicasi uno, della premier e del suo vice che parlano di Kirk.

 

Nemmeno un retweet di un post del giovane Maga, che nei campus universitari Usa teneva dibattiti affollati da migliaia di studenti e che sosteneva tesi a dir poco divisive, si fa per dire: “Vale la pena affrontare il costo di alcune morti per arma da fuoco ogni anno, in modo da poter avere il Secondo Emendamento a protezione degli altri diritti che Dio ci ha donato”, ha detto ad esempio all’evento TPUSA Faith il 5 aprile 2023. “Le condanne a morte dovrebbero essere pubbliche e viste dai ragazzi”, diceva nei suoi discorsi online.

 

A controllare poi i profili social di Molinari, Malan, Bignami, nulla: non un solo post o tweet prima del 10 settembre su questo vate della destra, su questo “maestro” issato ad esempio da seguire e stampato su migliaia di magliette. Nulla, idem per i profili di Fratelli d'Italia e Lega.

 

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charlie kirk jd vance