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DAJE DI BUDDHA BAR! – IL DALAI LAMA SI LANCIA NEL MERCATO MUSICALE: IL 6 LUGLIO, GIORNO DEL SUO OTTANTACINQUESIMO COMPLEANNO, USCIRÀ IL SUO PRIMO DISCO – NON ASPETTATEVI BONO O JOVANOTTI: IL MONACO, NON CANTA E NON SUONA, MA RECITA I MANTRA DI SETTE BUDDHA SULLE NOTE DI DIVERSI MUSICISTI – A TAMPINARE LA GUIDA SPIRITUALE PER CONVINCERLA A DIVENTARE LA “VOCE” DELL’ALBUM È STATA UNA CANTANTE NEOZELANDESE CHE… VIDEO

 

Michele Farina per "www.corriere.it"

 

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Il primo «disco» del Dalai Lama uscirà il 6 luglio, nel giorno del suo ottantacinquesimo compleanno, per la gioia dei 500 milioni di buddhisti nel mondo. S’intitola «Inner World» e contiene 11 brani. La voce solista è proprio quella di Tenzin Gyatso. La guida spirituale dei buddhisti tibetani non canta, non suona uno strumento.

 

Ma «Mondo Interiore» vuole essere un disco vero, in cui mantra e riflessioni del Dalai Lama sul potere della musica si intrecciano alle note di diversi musicisti che hanno regalato il loro talento al progetto.

 

La nascita del progetto

Non aspettatevi Bono o Jovanotti. E’ stata la musicista neozelandese Junelle Kunin a convincere il Dalai Lama. Stressata da una giornata di lavoro in banca, cinque fa la giovane cercò su Internet qualcosa che accomunasse le sue passioni, la musica e gli insegnamenti di uno dei leader spirituali più popolari al mondo.

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Rimasta delusa, racconta The Himalayan Times, Kunin si rivolse direttamente all’«Ufficio di Sua Santità», che vive in esilio sulle montagne nel Nord dell’India, proponendo un lavoro sulla forza benefica della musica. La risposta arrivò, gentile ma negativa.

 

Il viaggio

Ma durante un viaggio al suo tempio di Dharamsala, Kunin tornò alla carica consegnando di persona una lettera a uno dei collaboratori del Dalai Lama. Che a sorpresa questa volta mostrò interesse. Junelle fu convocata, e il viaggio cominciò.

 

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Pochi avranno sentito parlare di questa cantante Kiwi, che ha duettato con gli artisti jazz del suo Paese per più di dieci anni. Il suo album, «I‘ve been waiting», è stato prodotto nel 2014 dal fratello Abe. Una storia di famiglia. Che ha preso una piega globale e inaspettata dopo l’incontro con il Dalai Lama.

 

«La sua voce era davvero ispirata quando mi ha parlato della musica. Gli brillavano gli occhi - ha raccontato Kunin ai giornali neozelandesi - Mi ha detto che la musica può davvero aiutare le persone in un modo unico.”La musica supera le differenze e ci riconduce alla nostra vera natura, in un modo che mi è impossibile raggiungere».

 

Il maestro di sitar

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Parola del Dalai Lama. La musica è più forte di lui. Nell’album la guida spirituale recita i mantra di sette Buddha, concentrandosi su alcuni temi che riguardano la forza dell’esperienza musicale: saggezza, coraggio, guarigione, infanzia.

 

Tra gli artisti che hanno suonato per il progetto c’è Anoushka Shankar, che ha incontrato il leader tibetano da bambino accompagnando il padre, il maestro di sitar Ravi Shankar. «Creare un sottofondo di note per le parole del Dalai Lama è stato molto semplice ed emozionante», ha raccontato Anoushka al Times di Londra.

 

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I proventi della vendita dell’album andranno all’istituto Mind & Life fondato dal Dalai Lama negli Stati Uniti, e a un programma educativo in collaborazione con la Emory University di Atlanta. Il primo brano di «Inner World» è stato presentato in anteprima ieri. Il titolo è più che mai attuale: «Compassione».

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