DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell'articolo di Daniele Luttazzi per “il Fatto quotidiano”
Com’era prevedibile, la dipartita di Fabiofazio dalla Rai è stata lamentata dalle prefiche pidine come le Coefore la morte di Agamennone: “Un nuovo editto bulgaro!”. Al che il de cuius ha umilmente dichiarato: “Nessun vittimismo e nessun martirologio: detesto entrambe le forme di autocommiserazione”. Implicando però che ne avesse motivo (ancora non si sapeva cos’era successo).
Che detesti il vittimismo, peraltro, fa sbellicare. Il giorno dopo l’editto bulgaro (il giorno dopo!) usò Repubblica per infilarsi fra le vittime della Rai berlusconiana: “Non sono gradito”. Occhiello: “Il conduttore attacca: ‘C’è stato un veto sul mio nome’”.
Fiorello l’aveva invitato a Stasera pago io (Rai1), ma la partecipazione era saltata. “Scelte tecniche”, spiegò Giampiero Solari, capo-autori del programma. “La nostra è stata una scelta libera e soltanto artistica. Non c’è alcuna connessione tra le parole di Berlusconi sulla Rai e l’esclusione di Fazio. La puntata era già definita, tutto qui”. Fabiofazio: “Probabilmente non sono una presenza gradita in questo momento. Avrei espresso la mia assoluta solidarietà a Biagi, Santoro e Luttazzi”.
Fabiofazio era fuori dalla Rai, essendo andato a cercare fortuna a La7. E l’aveva trovata: il suo show era stato cancellato a tre giorni dalla messa in onda e lui aveva intascato 28 miliardi di lire tra penali e buonuscite. Pare che il programma costasse troppo. Ammazza, più di 28 miliardi di lire? Chi faceva gli stacchetti, i Rolling Stones? Saccà, direttore generale della Rai, gli diede dell’ingrato: “Fazio deve tanto a Mamma Rai. Anche grazie a noi è diventato famoso e molto ricco. Aveva 19 anni quando lo abbiamo lanciato a Pronto Raffaella?, e, a tappe forzate, quindici anni dopo, gli abbiamo consegnato il massimo, il Festival di Sanremo. E ora?”.
Repubblica: “Ora Fazio è furioso perché gli avete negato perfino una comparsata al programma di Fiorello”. Saccà: “La Rai avrebbe avuto tutto il diritto di chiudere la porta a Fabio. Voglio dire: non siamo mica il Grand Hotel, dove si entra e si esce a piacimento. Un giorno lui se ne è andato a La7, con tanto di messaggino di addio sul cellulare del presidente dell’epoca. E noi siamo rimasti in brache di tela” (Ops, la narrazione dei “40 anni in Rai” scricchiola).
[…]
All’epoca del programma abortito, Fabiofazio se n’era uscito con un’altra chiosa vittimistica, sempre su Repubblica: “C’è una curiosa coincidenza per cui il talk show è un genere che in Italia non si riesce a fare su nessuna rete” (Avevano appena chiuso Satyricon).
fabio fazio e silvio berlusconi
Nel 2003 portò quindi in Rai un programma basato sul meteo (Che tempo che fa); ma non funzionava, così l’anno dopo ne cambiò la formula, adottando quella di Satyricon, che tanto non c’era più; e poté continuare, beato lui, per 20 anni, ricevendo pure l’encomio di un ospite eccellente, Berlusconi: “Complimenti per la trasmissione. Le auguro di restare in video per qualche decennio ancora” (La volta prima, al suo elogio di Dell’Utri, Fabiofazio non aveva fiatato). E siccome Salvini lo stava criticando (ma era stata la Rai presieduta da Foa, con Salvini al governo, a rinnovargli il contratto), Fabiofazio, che detesta i vittimismi, replicò: “Insomma, ho qualche dubbio, ma comunque grazie infinite”.
daniele luttazziberlusconi fabio faziofabio fazio morandi berlusconiDaniele luttazzi
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