soldati italiani diga genova

PORTO D’ARMI – LA DIGA DI GENOVA RIENTRERÀ TRA LE OPERE “DUAL-USE” CHE PERMETTERANNO ALL’ITALIA DI SPENDERE IL 5% DEL PIL IN DIFESA. MA NON È L’UNICA INFRASTRUTTURA CIVILE CHE SERVIRÀ ANCHE A SCOPI MILITARI: LA COMMISSIONE EUROPEA HA GIÀ INVESTITO FIOR DI QUATTRINI (1,7 MILIARDI) IN ALMENO TRE PROGETTI ATTORNO AL CAPOLUOGO LIGURE. IL PARCO FERROVIARIO FUORI DAL MURO, IL VIADOTTO DI BINASCO E LA STAZIONE DELLA SPEZIA…

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Estratto dell’articolo di Simone Gallotti per “il Secolo XIX”

nuova diga al porto di genova - cantieri

 

La Diga forse diventerà da combattimento, con portaerei e truppe Nato che potranno così utilizzarla anche in caso di crisi. L'incertezza nasce dal dibattito politico scoppiato prima

fuori dall'aula parlamentare e poi nelle commissioni mentre infuriava la battaglia (oratoria) tra i deputati per il Dl Infrastrutture. Ma che il governo si stia muovendo per una ragione economica legata al piano di riarmo europeo, è evidente. E confermato al Secolo XIX dal viceministro Edoardo Rixi.

edoardo rixi

 

Eppure il piano di destinare fondi a opere che possano servire sia per scopi civili che militari, va avanti da tempo. Ed è già presente in Liguria, come si evince da documenti pubblici della Commissione Europea.

 

Il contesto è il bando del 2023 che ha selezionato i progetti adatti per la "Military Mobility", sostanzialmente le infrastrutture europee che possono migliorare lo spostamento di truppe Nato entro i confini dell'Unione.

 

In totale ci sono quasi 1,7 miliardi, mentre la dotazione della call era di quasi 800 milioni e circa 45 sono finiti in Italia. Le tre opere scelte sono tutte in Liguria o comunque collegate al sistema portuale e trasportistico della regione. Quella più pesante dal punto di vista economico è il parco Fuori Muro del porto del capoluogo. La raccomandazione del finanziamento, secondo i documenti, è superiore ai 29 milioni di euro.

parco FERROVIARIO Fuori Muro

 

La possibilità di potenziare quel parco ferroviario ha uno scopo evidente dal punto di vista strettamente portuale, ma portare la lunghezza dei binari a 750 metri permetterebbe anche di facilitare le manovre delle tradotte militari sin dentro il porto di Genova. Il coordinatore di questo progetto "dual use" è Rete Ferroviaria Italiana.

 

treno merci alla spezia

Seconda infrastruttura: il viadotto di Binasco. L'ammissione al finanziamento è motivata proprio per la strategicità che ricopre nel collegamento con il principale scalo d'Italia: Genova. E lo scopo dell'opera è «eliminare i colli di bottiglia» generati in quella zona, grazie al nuovo viadotto. La terza infrastruttura dual use è alla Spezia. Poco meno di 10 milioni per le connessioni della stazione La Spezia Marittima. Anche in questo caso i soldi sono motivato con la necessità di portare a 740 metri i binari.

 

[…] Insomma l'Europa sta pensando da tempo al riarmo delle infrastrutture e non è una novità che alcune opere strategiche, soprattutto quelle portuali, vengano considerate anche da Bruxelles come centrali in caso di guerra.

 

porto di genova edoardo rixi salvini