“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”
deragliamento frecciarossa lodi
Sono due gli operai che nella notte tra mercoledì e giovedì hanno lavorato allo scambio numero 5 della linea Alta velocità Milano-Bologna dove s' è innescato il deragliamento del Frecciarossa.
Sono stati gli stessi tecnici di Rfi indagati - cinque in tutto, quattro operai e un caposquadra - a spiegarlo al pm della Procura di Lodi Giulia Aragno durante l' interrogatorio fiume durato oltre dodici ore e terminato alle 3.30 di domenica notte.
Davanti all' accusa di «non aver svolto adeguatamente i lavori di manutenzione», formalizzata nell' avviso di garanzia, i dipendenti di Rete ferroviaria italiana hanno ripercorso passo passo gli interventi eseguiti quella notte e soprattutto hanno respinto l' accusa di aver lasciato a fine lavori lo scambio aperto verso un binario di servizio, confermando quanto già avevano detto nelle loro prime dichiarazioni (come testimoni): «Abbiamo posizionato il deviatoio secondo il giusto tracciato. Non sappiamo come sia possibile che sia stato trovato al rovescio, verso il binario di servizio». Tradotto: gli operai sostengono di aver lasciato lo scambio in linea con la rotta del treno.
il frecciarossa deragliato a lodi
Per questo motivo i tecnici indagati per omicidio colposo, disastro ferroviario e lesioni plurime colpose, hanno chiesto che vengano effettuate verifiche sull' attuatore sostituto nel corso dell' intervento di manutenzione sullo scambio 05. Una richiesta pleonastica, visto che già la stessa Procura e gli investigatori del Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer, avevano indicato la necessità di una verifica sul braccio dell' attuatore (che muove lo scambio) nell' incarico di consulenza ai periti Roberto Lucani e Fabrizio D' Errico che domani inizieranno le prime analisi. Ma che indica la linea difensiva degli indagati, assistiti dagli avvocati Armando D' Apote e Fabio Cagnola: «Non si è trattato di errore umano, ma di un difetto di fabbricazione del ricambio».
L' attrezzatura non viene prodotta da Rfi ma fornita da ditte esterne specializzate nel settore ferroviario. Una tesi che però lascia molti dubbi negli investigatori, visti i severi standard di controllo a cui sono sottoposti pezzi fondamentali come gli attuatori.
frecciarossa deragliato a lodi 1
Nel corso dell' interrogatorio i cinque hanno sostenuto anche che nonostante a fine lavori il deviatoio incriminato fosse stato «disalimentato», l' operazione riguardava solo il circuito elettrico del «motore» ma non i sensori collegati con la centrale di Bologna. In pratica, i responsabili della centrale avrebbero comunque avuto modo di vedere «da remoto» l' indicazione dei sensori.
Quindi, questa la versione degli indagati, se fosse stato lasciato in posizione errata, da Bologna non avrebbero dato l' ok alla partenza del Frecciarossa. Ma per gli inquirenti la centrale non poteva che «vedere» lo scambio in posizione corretta visto che così era stato comunicato dagli operai. Oggi saranno sentiti i responsabili e il personale che era in servizio quella notte alla centrale Av. Non si escludono nuovi indagati.
frecciarossa deragliato a lodi 6
Mentre per domani potrebbe arrivare il via libera alla rimozione dei treni.
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