DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
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Quando sua madre aveva saputo che era incinta voleva sbatterla in strada. Per nove mesi ha dovuto sopportare le pressione delle due sorelle che le chiedevano costantemente di abortire, fino al giorno in cui, con il cuore puntellato di spilli, si è arresa alla realtà.
Nonostante avesse portato a termine la gravidanza e avesse partorito una bellissima bambina, Inna Petrova, 25 anni, si è dovuta arrendere alla pressioni: doveva "vendere" la sua bambina a qualcuno che fosse in grado di prendersene cura, visto lo stato di totale povertà in cui versava la sua famiglia.
È così ha fatto: si è accordata per mettersi in tasca 3mila rubli (38 euro) e ha dato via sua figlia a Natalia Zhdanova, 43 anni, che da San Pietroburgo è volata a Omsk per portare via la piccola. Come mostrano le telecamere di sicurezza, Inna coccola la sua bambina di 9 giorni fino a quando non viene chiamato il volo della donna che stava portando via la neonata.
È rimasta con lei fino all’ultimo bacio, tra le lacrime, prima di consegnarla tra le braccia della donna che se l’è portata via, riuscendo a passare i controlli con un falso certificato di nascita.
Le due donne erano riuscite ad accordarsi su internet poco tempo prima: pochi spicci e la promessa di un aiuto per trovare lavoro a San Pietroburgo avevano indotto Inna a cedere alle pressioni della famiglia.
Natalia in passata aveva provato ad adottare una bambina, ma la burocrazia l’aveva bloccata e Inna aveva bisogno di sapere che qualcuno sarebbe riuscito a pagare i pannolini della sua bambina.
Quello scambio, però, non è rimasto inosservato visto che un’amica della madre di Inna non è riuscita a tenere il peso di quel segreto e ha denunciato tutto alla polizia. Inna e Natalia sono state arrestate e rischiano fino a 10 anni di carcere. Per la piccolina, adesso, si apre la prospettiva di un’infanzia in orfanotrofio.
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