FLASH! - RUMORS ALLA FIAMMA (GIALLA): IL COMANDANTE GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA, ANDREA DE…
Annalisa Grandi per www.corriere.it
«Fu P Diddy a pagare il killer che uccise Tupac Shakur». La rivelazione arriva da un ex poliziotto di Los Angeles. A quasi due decenni dalla morte del rapper, un documentario racconta una nuova verità. E punta il dito contro un’altra star della musica.
IL DELITTO
Era il 7 settembre del 1996 quando il rapper americano, che aveva appena assistito all’incontro di pugilato fra Mike Tyson e Bruce Seldon, venne da quattro colpi di proiettile, uno dei quali gli perforò il polmone destro, esplosi da una Cadillac bianca. Tupac morì dopo sei giorni di coma, all’età di 25 anni.
Un delitto rimasto senza colpevoli, ma per cui il principale sospettato è sempre stato Orlando «Baby Lane» Anderson, un gangster di Los Angeles che era stato coinvolto in una rissa con il rapper e il gruppo della sua casa discografica proprio al termine dell’incontro di pugilato. Ora, un documentario in uscita su ITunes e che sarà disponibile su Netflix a partire dalla prossima primavera e dal titolo «Murder Rap» racconta il risultato di tre anni di indagini svolte da Greg Kading, detective del Dipartimento di polizia di Los Angeles oggi in pensione.
IL DOCUMENTARIO
Nel documentario il racconto del gangster Duane Keith ‘Keffe D’ Davis: è stato lui a rivelare al detective: «P Diddy (vero nome Sean Combs) avrebbe fatto qualsiasi cosa per uccidere Tupac e il suo manager Marion Hugh “Suge” Knight». Non solo, ha spiegato di essere stato pagato un milione di dollari per uccidere il rapper. Di fatto, la sera del 7 settembre 1996 a sparare sarebbe stato effettivamente suo nipote, Orlando «Baby Lane» Anderson.
LA MORTE DI NOTORIUS BIG
Un omicidio vendicato con il sangue: sei mesi dopo a morire era stato il grande amico di P Diddy Notorius BIG (Biggie Smalls), assassinato in una sparatoria il 9 marzo 1997. L’omicidio, ufficialmente rimasto irrisolto, sarebbe stato commissionato proprio dal manager di Tupac, Marion Hugh “Suge” Knight, che avrebbe pagato 13mila dollari al gangster 36enne Wardell “Poochie” Fouse per far uccidere Notorius. Un anno dopo la morte dell’amico P Diddy, insieme alla vedova di Biggie Smalls Faith Evans, aveva registrato la hit entrata nella storia e rimasta in vetta alle classifiche dei singoli per 11 settimane «I’ll be missing you»
LA FAIDA
La faida fra i rapper della East e della West Cost degli Stati Uniti negli anni ‘90 è entrata nella storia: dalla rivalità fra la Bad Boy Records (della costa est) e la Death Row Records alla divisione fra i fan fino alle due morti violente, quella di Tupac e Notorius BIG appunto. A Kading nel 2006 era stato affidato il compito di effettuare nuove indagini su quelle morti, dopo la denuncia presentata dalla madre di Notorius Violetta che aveva accusato proprio la polizia di aver coperto il coinvolgimento di un suo funzionario nella morte del figlio.
tupac shakur il dito medio di tupac shakurnotorius big e tupac shakurtupac p diddy notorius big
La donna aveva chiesto 500 milioni di dollari di risarcimento: Kading e la sua squadra però non si erano limitati a trovare elementi che escludessero qualsiasi coinvolgimento della polizia, avevano provato a portare a termine le indagini sui due omicidi. Nel 2009 però il detective era stato rimosso dalla task force, a seguito di un’indagine interna. «Non vogliono andare in fondo perché P Diddy è troppo famoso» aveva sostenuto in un libro uscito nel 2011. «Accuse del tutto ridicole» aveva replicato la star della musica. E adesso, arriva anche il documentario.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO…
URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL…
DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…