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"MACHO MAN" NON ABITA PIÙ A PRINCETON - DOPO GLI SCANDALI SESSUALI, LA SVOLTA ROSA: UNA TRIMURTI DI DONNE AL VERTICE DEL CLUB PIÙ PRESTIGIOSO (E MACHISTA) DELL’UNIVERSITÀ

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Alberto Flores D’Arcais per “la Repubblica”

 

Quando il 4 novembre 2014 cominciarono a circolare le foto di una giovane studentessa del primo anno che faceva sesso orale con uno studente senior (ovvero dell’ultimo anno di università) nella sala da ballo del Tiger Inn, negli ovattati ambienti di Princeton nessuno (anche chi lo avrebbe voluto) riuscì ad insabbiare la vicenda.

 

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Nel crescente clima di denuncia, che lo scorso anno aveva portato sulle prime pagine dei giornali la pratica (piuttosto diffusa) di molestie e violenze sessuali nei campus degli Stati Uniti (vere, presunte e qualche volta inventate), lo scandalo del Tiger Inn metteva a nudo le ambigue regole nei rapporti tra i due sessi in vigore anche nelle università di élite della Ivy League.

 

A giudicare dalle foto la ragazza era chiaramente sotto gli effetti dell’alcol: dopo quell’episodio, intervenne la polizia locale e i dirigenti dell’esclusivo ateneo del New Jersey (fondato nel 1746 e “casa” di 37 premi Nobel) promisero di usare il pugno di ferro, minacciando sanzioni eccezionali contro il Tiger Inn.

 

Un brutto colpo, non solo di immagine, per uno dei più famosi “Eating Clubhouse” (club universitari dove si mangia, si discute, si gioca a carte, si danza) d’America, celebrato da Francis Scott Fitzgerald nel suo primo romanzo (“Di qua dal Paradiso”) e che ha avuto tra i suoi soci illustri americani di ogni campo, una generazione dopo l’altra per oltre un secolo (è stato fondato nel 1895).

nude olympics princeton   nude olympics princeton

 

Un club che per cento anni non ha ammesso le donne, visto che per loro le porte si sono aperte solo dal 1991. Un club che - oltre a una lunga tradizione di feste “sopra le righe” - ha una lunga storia di machismo, più o meno adombrato sotto quel suo essere un luogo di “atleti” di cui parlava Scott Fitzgerald: già lo scorso anno due membri furono sospesi per aver mandato delle mail in cui prendevano in giro le donne.

 

UNIVERSITA DI PRINCETON UNIVERSITA DI PRINCETON

Saranno state le minacce, sarà il fatto che ad ogni scandalo le università (anche le più prestigiose) rischiano di perdere (e perdono) fondi e ricche donazioni, sta di fatto che gli studenti-soci del T. I (così viene familiarmente chiamato il club a Princeton) hanno preso molto sul serio la faccenda e nei giorni scorsi sono tornati sulle prime pagine dei giornali e dei notiziari televisivi per un altro motivo: per la prima volta hanno eletto una donna presidente del club e insieme a lei hanno eletto altre due donne nei posti-chiave di tesoriere e responsabile della sicurezza e comunicazione. Inoltre nel 2015, per la prima volta nella storia, le iscrizioni di studentesse al club hanno superato come numero quelle dei loro colleghi maschi.

 

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La “presidentessa” Grace Larsen, che il New York Times due giorni fa ha immortalato con una grande foto davanti all’edificio in ‘stile Tudor’ sede del club (è la ricostruzione, dicono a Princeton — ma non si sa bene se sia solo una leggenda — di un vecchio ‘Inn’ del 1500 che sorgeva nel quartiere di Chelsea a Londra) e che è una ‘junior’ (terzo anno) di Princeton così ha presentato il suo programma:

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«Come club l’anno scorso siamo finiti nell’occhio del ciclone, con la mia elezione e quella delle mie colleghe è stato lanciato un segnale preciso. Io penso che il T. I resti il migliore club d’America, la mia speranza è quella di riuscire a trovare un equilibrio tra quello che dobbiamo fare per renderlo adeguato ai tempi di oggi e le tradizioni che hanno ormai oltre un secolo di storia».

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