carlo bravi

“DOPO POCHI GIORNI DALL'OPERAZIONE, LA PROTESI DEL SENO DESTRO È FUORIUSCITA” - IL RACCONTO HORROR DI MOYA YANISIA, DONNA DELLE PULIZIE CUBANA CHE SI È FATTA OPERARE DA CARLO BRAVI, IL CHIRURGO PLASTICO DI ROMA CHE È INTERVENUTO SU SIMONETTA KALFUS, MORTA PER SEPSI DOPO UNA LIPOSUZIONE - L'ESPERIENZA DI MOYA YANISIA: "HO PAGATO 3.500 EURO IN NERO. SONO TORNATA DA LUI ALMENO ALTRE QUATTRO VOLTE. A METÀ LUGLIO SONO ANDATA AL PRONTO SOCCORSO. I MEDICI, VEDENDO LA SITUAZIONE, SI SONO MESSI LE MANI NEI CAPELLI..."

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Estratto dell'articolo di Giuseppe Scarpa per “La Repubblica - Edizione Roma”

 

CARLO BRAVI CON MOYA YANISIA

“Il mio incubo ha una data precisa, il primo febbraio del 2024. Quel giorno mi sono sottoposta a una mastoplastica additiva, ed è stato un disastro sotto ogni punto di vista: fisico, psicologico e lavorativo”.

 

A parlare è Moya Yanisia, cubana residente da anni a Prato, che ha deciso di raccontare la propria esperienza drammatica. L’intervento è stato eseguito dal chirurgo estetico Carlo Bravi, già al centro di quattro diverse inchieste della procura di Roma per presunti errori medici in operazioni di chirurgia estetica.

 

Il suo nome è stato associato anche a un’indagine per omicidio colposo, legata al decesso di Simonetta Kalfus, avvenuto il 18 marzo scorso, 12 giorni dopo una liposuzione eseguita dallo stesso Bravi. [...]

 

CARLO BRAVI - CHIRURGO PLASTICO

In Toscana non aveva trovato altri chirurghi?

«Lui proponeva prezzi molto competitivi. Io lavoro facendo le pulizie, non avevo grandi disponibilità economiche».

 

Quanto ha pagato?

«Sui 3.500 euro. In nero, senza fattura».

 

Come è andato l’intervento?

«In realtà si è trattato di più interventi, non di uno solo».

 

Cosa intende?

«Il primo intervento è andato male. Tornata a Prato, dopo pochi giorni la protesi del seno destro è fuoriuscita».

 

È sicura di quello che dice?

«Assolutamente. Ho le foto e tutta la documentazione».

 

E cosa è successo a quel punto?

«Bravi mi dice di tornare a Roma. Si offre di pagarmi il viaggio e mi opera di nuovo».

LE PROTESI ABBANDONATE NELLO STUDIO DI CARLO BRAVI

 

La seconda operazione ha risolto il problema?

«No, per niente. Sono tornata da lui almeno altre quattro volte per operazioni sempre sullo stesso seno. Ogni volta lo stesso risultato: la protesi fuoriusciva».

 

Non le ha mai spiegato cosa stesse succedendo?

«Alla fine, preoccupato, è venuto persino a casa mia a Prato. I miei seni erano infetti. Mi ha medicato e poi mi ha detto: “Torna a Roma, sistemiamo tutto”».

 

E lei si è fidata ancora?

«No. A metà luglio Sono andata al pronto soccorso. I medici, vedendo la situazione, si sono messi le mani nei capelli. Mi hanno asportato le protesi e mi hanno detto che avevo un’infezione seria. È stato l’inizio del mio calvario».

 

Le protesi ammassate nello studio del chirurgo Carlo Bravi

Che conseguenze ha avuto sulla sua vita?

«Non ho potuto lavorare per un anno e mezzo. Faccio le pulizie, e in quelle condizioni fisiche era impossibile. Ma il peggio è stato vedere il mio corpo devastato. In ospedale hanno fatto il possibile per salvarmi, ma l’aspetto estetico non era la priorità. Oggi il mio seno è completamente compromesso».

 

Avvierà azioni legali?

«Sì. Anche se ricordo che Bravi, in più occasioni, mi aveva detto di non avere nulla intestato. Mi era sembrato un modo per scoraggiarmi dall’intraprendere qualsiasi azione legale».