DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Massimo Finzi per Dagospia
Dopo le brutte notizie a proposito dei danni procurati dal consumo anche modesto di sigarette ora l’asticella si abbassa anche per l’alcool: non più 40 grammi giornalieri per gli uomini e 20 per le donne come finora raccomandato dall’Istituto Superiore di Sanità ma solo 100 grammi alla settimana. In pratica si dovrebbe bere meno di un bicchiere di vino al giorno (per le donne ancora meno).
Finora questa ridotta tolleranza all’alcool da parte delle donne era stata attribuita alla loro minore massa corporea e alla più alta percentuale di tessuto adiposo presente ma uno studio dell’Università di S.Antonio (Texas) ha invece dimostrato che lo stomaco femminile, rispetto a quello maschile, possiede una ridotta quantità dell’enzima ADH (alcooldeidrogenasi).
Il compito di tale enzima è quello di degradare una parte dell’alcool ingerito pertanto ad elevate concentrazioni di ADH nello stomaco (uomini) corrisponde minore quantità di alcool che attraverso lo stomaco passa nell’intestino per essere poi assorbito e andare in circolo. Nelle donne , dove la concentrazione gastrica di questo enzima è minore, l’alcool passa nell’intestino in quantità maggiore.
La prestigiosa rivista medico scientifica Lancet pubblica quest’anno (2018) i risultati di uno studio epidemiologico di 83 centri riguardante le conseguenze sulla salute del consumo di alcool: lo scopo era quello di individuare la dose massima di tolleranza che è risultata essere pari a un bicchiere scarso di vino al giorno per gli uomini (100 grammi alla settimana).
La curva di mortalità per ictus, infarto cardiaco, aneurisma dell’aorta e scompenso cardiaco aumenta in modo proporzionale rispetto al consumo di alcool al di sopra della soglia dei 100 grammi settimanali. La stessa “spettanza di vita” si riduce in proporzione al consumo settimanale di alcool: di sei mesi per un consumo settimanale intorno ai 200 grammi, di un anno e mezzo per un consumo di 300 grammi, di quattro o cinque anni per consumi superiori a 350 grammi. La comune credenza che un bel bicchiere di vino fa buon sangue comincia a vacillare.
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