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Paola Caruso per il “Corriere della Sera”
In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 2.390.101 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 8.824, +0,4% rispetto al giorno prima (ieri erano +12.545), di cui 2.482 casi identificati attraverso i test rapidi, inseriti nel bollettino dal 15 gennaio. I decessi odierni sono 377, +0,5% (ieri erano +377), per un totale di 82.554 vittime da febbraio 2020.
Le persone guarite o dimesse sono 1.760.489 complessivamente: 14.763 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +0,8% (ieri erano +16.510). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 547.058, pari a -6.316 rispetto a ieri, -1,4% (ieri erano -4.343). La flessione degli attuali positivi di oggi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.
I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 158.674 (di cui 71.427 rapidi), ovvero 52.404 in meno rispetto a ieri quando erano stati 211.078. Mentre il tasso di positività è del 5,6% (l’approssimazione di 5,56%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 5 sono risultati positivi; ieri era del 5,9%.
Dal 15 gennaio questa percentuale è calcolata contando anche i test rapidi, di conseguenza è più bassa rispetto a quella dei bollettini precedenti a questa data e non è possibile fare confronti con lo storico. Qui la mappa del contagio in Italia.
coronavirus ospedale di varese 1
Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri, a fronte di meno tamponi. Il lunedì il numero di analisi è il più basso di tutta la settimana perché si riferisce ai test processati di domenica e questo condiziona il dato delle nuove infezioni. È comunque importante vedere per la prima volta nel mese di gennaio che i contagiati in 24 ore sono sotto la quota di 10 mila, (era successo il 28 dicembre e anche il 27).
Un buon segnale arriva dal rapporto di casi su tapponi — il tasso di positività — che cala al 5,6%, dal 5,9% di domenica e dal 6,3% di sabato, quindi si abbassa per il terzo giorno di fila. Un altro fattore di miglioramento si nota dalla situazione del Veneto: oggi la regione scende sotto la soglia di mille nuovi casi (+998) e non succedeva da ottobre — vedi il bollettino del 20 ottobre —, da quasi tre mesi.
«Non possiamo rilassarci — avverte il governatore del Veneto Luca Zaia —. La preoccupazione rimane, perché il Covid ci ha abituato a cambi repentini». Secondo i calcoli del fisico Giorgio Sestili, la settimana chiusa ieri ha registrato un -24% di nuovi positivi e un -21% di ingressi in terapia intensiva, rispetto alla settimana precedente. «Finalmente si vedono gli effetti del Dpcm Natale — scrive Sestili su Twitter —. Venivamo infatti da due settimane consecutive di salita dei contagi».
Sono soltanto tre le regioni con un incremento di contagiati a quattro cifre: i nuovi casi decrescono su quasi tutto il territorio nazionale. Basta osservare il dettaglio in basso con il paragone tra ieri e oggi. Ma si sa, il lunedì i dati del bollettino sono influenzati dalle poche analisi del weekend. Bisognerà vedere come andrà la situazione da domani e nei prossimi giorni. La Lombardia è la più colpita dal 13 gennaio (+1.189 positivi), seguita da Sicilia (+1.278) grazie a quasi 40 mila test — è l’isola ad avere effettuato oggi il maggior numero di tamponi — ed Emilia-Romagna (+1.153). Tutte le altre regioni hanno un aumento a due o tre cifre, eccetto la Basilicata che segna +7.
Purtroppo crescono le degenze in ospedale — in area critica e non — dopo cinque giorni in diminuzione. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono +127 (ieri -27), per un totale di 22.884 ricoverati. Mentre i posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono +41 (ieri -17), portando il totale dei malati più gravi a 2.544. Qui, i nuovi ingressi in TI sono +142 (ieri +124). Il maggior numero di entrate in TI è in Lazio (+20), Sicilia (+19) ed Emilia-Romagna (+16).
Il bilancio delle vittime in 24 ore è identico a quello di domenica. Rimane comunque alto. Nessuna regione registra zero decessi, mentre il maggior numero di morti è in Emilia-Romagna (+51 decessi), Veneto (+47) e Lombardia (+45). Ad avere oltre 30 lutti è soltanto la Sicilia (+38).
I cittadini vaccinati sono oltre 1,1 milioni, per la precisione 1.153.501 secondo i dati del 17 gennaio forniti alle ore 22.46, come indica il «Report vaccini anti Covid-19» in continuo aggiornamento sul sito del governo.
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