25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA…
È INDAGATO PER RIVELAZIONE DI NOTIZIE RISERVATE IL COLONNELLO DEI CARABINIERI, STEFANO PALMINTERI, ACCUSATO DI AVER MESSO IN GUARDIA TOTÒ CUFFARO DA POSSIBILI INDAGINI - UNA MOSSA CHE NON HA “SALVATO” L’EX GOVERNATORE DELLA SICILIA PIÙ VOLTE INTERCETTATO DURANTE LE SUE ATTIVITÀ DA POTENTE AFFARISTA -“SONO ASSAI QUESTI. NON HO FATTO NULLA PER MERITARMELI” DICEVA MENTRE PRENDEVA UNA MAZZETTA DA 25MILA EURO DALL'IMPRENDITORE ALESSANDRO VETRO CHE LO RASSICURAVA: “PER L'AMICIZIA. SE C'È BISOGNO PER UN'ALTRA GARA” - E NELL’INCHIESTA SU “TOTÒ VASA VASA” SI PARLA ANCHE DEL PONTE DI MESSINA…
Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per “la Repubblica”
Nelle interviste diceva di essere un uomo cambiato: «Il cuffarismo è ormai morto, oggi c'è il cuffaresimo, che vuol dire farsi carico degli ultimi». Ma, in realtà, Totò Cuffaro era tornato ad essere un potente politico affarista dopo gli anni in carcere: «Noi abbiamo Palermo, Enna e Siracusa», diceva soddisfatto, vantando il controllo delle principali aziende sanitarie siciliane. «Queste strutture rispondono a noi… il direttore generale è amico nostro».
I due volti di Cuffaro, ex governatore condannato per favoreggiamento alla mafia e segretario della nuova Democrazia Cristiana. Negli interventi pubblici invocava la Madonna, nei discorsi riservati con un amico imprenditore chiedeva invece: «Ma gli avete dato i soldi, picciotti». Per la procura di Palermo, era forse una mazzetta destinata al capo della protezione civile regionale Salvo Cocina. Al momento, è solo un sospetto.
Il procuratore Maurizio de Lucia e i suoi sostituti sono invece certi dei 25 mila euro che l'imprenditore Alessandro Vetro consegnò a Cuffaro, a casa sua: «Sono assai questi… non ho fatto nulla per meritarmeli», disse il politico. «Per l'amicizia — rispose l'imprenditore — se c'è bisogno per un'altra gara».
Cuffaro è accusato di essere tornato a rivestire il ruolo di gran cerimoniere degli appalti aggiustati. «I bandi dell'assessorato alla Famiglia prima di essere pubblicati li dobbiamo mandare ai nostri amici», ordinò qualche mese fa. Anche la dirigente generale dell'assessorato, Maria Letizia Di Liberti, era a disposizione. E adesso è indagata per rivelazione di notizie riservate, stessa accusa contestata a un tenente colonnello dei carabinieri, Stefano Palminteri, accusato di aver messo in guardia Cuffaro da possibili indagini e intercettazioni.
toto cuffaro con la scheda elettorale
Nel marzo dell'anno scorso, l'ufficiale contattò l'avvocato dell'ex governatore, Claudio Gallina, per un incontro riservato con Cuffaro. E l'incontro si fece, a casa del legale. In cambio, «chiede di mettere sua moglie in questa cosa del microcredito». Cuffaro finì per fare ancora più attenzione. E a chi veniva a trovarlo a casa ripeteva la stessa frase: «Posa il telefono, vai a metterlo là dentro».
Come vent'anni fa, era ossessionato dalle inchieste della magistratura. A uno dei suoi fedelissimi confidò di aver messo come presidente della nuova Dc la moglie di un magistrato: «Pur dubitando che ciò potesse metterlo al riparo dal rischio indagini», hanno scritto i carabinieri del Ros alla Procura. […] noto che presidente della Dc è una stimata avvocata palermitana, Laura Abbadessa, moglie del magistrato Massimo Russo, oggi in servizio alla procura per i minorenni.
Intanto, Cuffaro continuava a ricevere "amici" a casa sua, davanti Villa Sperlinga, oppure al bar Costa, a pochi passi dal tazebao che ricorda l'assassinio dell'imprenditore Libero Grassi. Le intercettazioni raccontano che «alcuni soggetti del suo entourage l'avevano attivato — scrivono i carabinieri — per sfruttare le potenzialità occupazionali e finanche di finanziamento della Nuova Dc dall'annunciato inizio dei lavori di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina».
I due volti di Cuffaro. In pubblico parlava orgoglioso della sua attività di volontariato in Burundi, nel segreto della conversazioni diceva: «Allora sai che faccio... invece di starci dieci giorni in Burundi, ci sto tre mesi». È anche uno dei motivi per cui i pm chiedono l'arresto di Cuffaro: «Ipotizzando attività di indagine — hanno scritto — ha esplicitato la volontà di sottrarsi alla giustizia».
toto cuffaro saverio romano
toto cuffaro
toto cuffaro canta bella ciao con una maglietta dell unione sovietica 1
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