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AGENZIA "MASTIKAZZI" – L’EDITRICE E REGISTA, ELISABETTA SGARBI, RACCONTA COME RIESCE A FARE TANTE COSE: “LO DICO SEMPRE, CON RAMMARICO, NON HO FIGLI. E, SENZA RAMMARICO, DIREI CHE NON FACCIO VACANZE NÉ APERITIVI. IL TEMPO SI APRE...” – “CI SONO TANTI CHE NON MI STIMANO, NEANCHE TROPPO LONTANO DA ME. L’ESPORSI È ANCHE FARE DA BERSAGLIO. MA NELL’EDITORIA, ESPORSI VUOL DIRE RIVENDICARE LE PROPRIE SCELTE, METTENDOCI LA FACCIA...” (FACEVA PIU' RIDERE IL FRATELLO VITTORIO...)
Estratto dell’articolo di Francesca Angeleri per https://torino.corriere.it/
Elisabetta Sgarbi non arriva in punta di piedi. La sua è un’indole da protagonista e tale sarà in questo Salone del Libro, nella doppia veste di editrice e regista. Questa sera c’è la proiezione speciale del suo ultimo film, L’isola degli idealisti — tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Scerbanenco pubblicato da La nave di Teseo — alle 20.45 al Cinema Massimo.
Venerdì alle 10.30 sarà in sala Lisbona per un incontro del ciclo From Book to film. Sempre venerdì alle 16 dialogherà con Teresa Cremisi […] Sabato alle 21 la troviamo al Cinema Massimo 3 con Steve Della Casa e David Grieco di Hollywood Party.
Scerbanenco nacque a Kiev. I suoi natali, e non solo, la sua scrittura affilata, lo rendono quanto mai attuale. Che legame ha con l’autore?
l isola degli idealisti di elisabetta sgarbi
«Editorialmente molto stretto, avendo iniziato, proprio con L’Isola degli Idealisti, la pubblicazione di tutti i romanzi di Giorgio Scerbanenco. Siamo a quasi trenta, ma ne ha scritti circa 100, e mille racconti. È un autore molto citato, ma ancora da scoprire.
Scriveva per comprendere la società che lo circondava. Non uso mai la parola “prolifico”, che non appartiene alla letteratura: Scerbanenco era curioso e soprattutto consapevole che la letteratura è uno strumento insostituibile per capire i cambiamenti della società. E anche il noir».
[…]
Quali sono i suoi riferimenti registici?
«Sono una ammiratrice compulsiva, rubo dove posso, ho un Pantheon di registi affollatissimo: amo molto i noir di Preminger (da cui ho rubato il ritratto di Carla nel film), e di Melville (da cui ho rubato un poggia telefono a molla per il commissariato). Oltre che l’ispirazione, prendo anche i dettagli. Ovviamente La prima notte di quiete di Zurlini che per me è un riferimento assoluto».
Di cosa parlerà con Cremisi?
«Ci sono tanti che non mi stimano, neanche troppo lontano da me. L’esporsi è anche fare da bersaglio. Ma nell’editoria, esporsi vuol dire soprattutto rivendicare le proprie scelte, sostenendole, mettendoci la faccia.
elisabetta sgarbi foto di bacco
Con Teresa parleremo anche di questo, del difficile mestiere di editore. Lei lo sa, sono agitata per questa conversazione, pur conoscendola bene e avendo lavorato anche con lei».
Come riesce a fare così tante cose?
«Lo dico sempre, con rammarico, non ho figli. E, senza rammarico, direi che non faccio vacanze né aperitivi. Il tempo si apre».
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