DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1.ESCORT: COMINCIATA UDIENZA PRELIMINARE BERLUSCONI-LAVITOLA
(ANSA) - Con la costituzione delle parti è cominciata, dinanzi al gup del Tribunale di Bari Anna Rosa Depalo, l'udienza preliminare in cui sono imputati l'ex premier Silvio Berlusconi e l'ex direttore de L'Avanti Valter Lavitola. I due imputati, entrambi assenti all'udienza, sono accusati di aver indotto Gianpaolo Tarantini a rendere dichiarazioni reticenti e mendaci alla procura barese durante i suoi interrogatori (del 29 e 31 luglio 2009) nell'inchiesta barese sulle 26 tra donne ed escort che l'imprenditore portò tra il 2008 e il 2009 dal Cavaliere.
Berlusconi è assistito dagli avvocati Niccolò Ghedini e Francesco Paolo Sisto, Lavitola dall'avv. Marianna Febbraio. In cambio delle bugie dette da Tarantini sul fatto che Berlusconi ignorasse che si trattava di prestazioni sessuali 'mercenarie', 'Gianpi' - secondo l'accusa - tra l'estate 2010 e l'agosto 2011, ricevette da Berlusconi, tramite Lavitola o la sua segretaria o il suo maggiordomo, circa 20mila euro al mese; gli furono poi messi a disposizione, tramite Lavitola, su un conto di una banca uruguaiana 500mila euro (solo in parte incassati da 'Gianpi'), gli furono pagate le spese legali per l'inchiesta 'escort' in corso a Bari, gli fu pagato l'affitto di un appartamento nel quartiere Parioli di Roma e gli fu procurato un lavoro fittizio per giustificare l'elevato tenore di vita dell'imprenditore.
Secondo il procuratore aggiunto Pasquale Drago, sin dal principio dello scandalo 'escort', Tarantini tenne dinanzi ai magistrati baresi una condotta processuale volta a tenere il più possibile indenne Berlusconi dai danni alla sua immagine pubblica di capo del governo derivanti dalla divulgazione dei risvolti più eclatanti dell'inchiesta in corso nel capoluogo pugliese. In cambio, il Cavaliere si fece carico dal punto di vista economico della 'situazione' Tarantini utilizzando Lavitola come intermediario e interlocutore privilegiato.
berlusconi al tribunale di napoli per il processo lavitola
2.P.CHIGI CHIEDE COSTITUZIONE PARTE CIVILE,RINVIO 30/1
(ANSA) - La Presidenza del Consiglio dei ministri ha chiesto di costituirsi parte civile all'udienza preliminare all'ex premier Silvio Berlusconi e all'ex faccendiere Valter Lavitola, accusati di aver indotto Gianpaolo Tarantini a mentire alla procura di Bari nel corso dei suoi interrogatori nell'inchiesta escort. La pubblica accusa ha subito chiesto al gup Rosa Anna Depalo un rinvio dell'udienza, che lo ha accordato al 30 gennaio 2015. Il rinvio è stato chiesto per acquisire i verbali di deposizione delle donne ed escort che hanno deposto nel processo a carico di Gianpaolo Tarantini per induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in corso dinanzi al tribunale di Bari.
3.ESCORT: PM, ACQUISIRE INTERCETTAZIONI CAV COPERTE DA OMISSIS
(ANSA) - La procura di Bari ha chiesto di acquisire agli atti dell'udienza preliminare a carico di Silvio Berlusconi e Valter Lavitola la trascrizione delle intercettazioni telefoniche dell'ex premier finora coperte da omissis, sulle quali il tribunale di Bari ha disposto da tempo una perizia nel corso del processo escort a carico di Gianpaolo Tarantini e di altri imputati.
LAVITOLA E BERLUSCONI INSIEME A PANAMA
Le telefonate di Berlusconi furono intercettate indirettamente nel procedimento sulle 26 tra donne ed escort portate da Tarantini, tra il 2008 e il 2009, nelle residenze dell'allora premier. A quanto viene riferito, la perizia sarà depositata nelle prossime settimane. Questa richiesta di acquisizione si aggiunge a quella, sempre formulata dal procuratore aggiunto Pasquale Drago, di acquisire le testimonianze rese nel processo escort.
4.ESCORT: SISTO, CHIESTA SOSPENSIONE TERMINI PRESCRIZIONE
(ANSA) - La difesa di Silvio Berlusconi, aderendo alla richiesta del pm di rinvio dell'udienza preliminare al 30 gennaio prossimo, finalizzata ad acquisire alcuni atti del processo 'escort', ha chiesto la sospensione dei termini di prescrizione del reato di induzione a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria contestato all'ex premier e al faccendiere Valter Lavitola.
"Non siamo interessati all'eventuale prescrizione del reato, essendo convinti della insussistenza di fatti di penale rilevanza" ha spiegato l'avvocato Francesco Paolo Sisto, codifensore dell'ex presidente del Consiglio. "Per questo - ha detto Sisto - abbiamo formulato la richiesta di sospensione dei termini, aderendo alla legittima richiesta di approfondimento istruttorio formulata dalla Procura".
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