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ETERO DISCRIMINATI IN INGHILTERRA – PORTE CHIUSE ALLE UNIONI CIVILI, RISERVATE AGLI OMOSESSUALI – IL CASO DI UNA COPPIA BRITANNICA BOCCIATA DALLA CORTE DI GIUSTIZIA: “O MATRIMONIO O NIENTE” . MA I DUE LO RIFIUTATO PERCHE’ “ISTITUZIONE SESSISTA E PATRIARCALE”

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Letizia Tortello per La Stampa

 

Corte ingleseCorte inglese

Rebecca Steinfeld, 35 anni, e Charles Keidan, 40, rifiutano il matrimonio tradizionale. «È un’istituzione sessista e patriarcale, non fa per noi», dicono. Loro vogliono unirsi, ma non dichiararsi «marito» e «moglie». Coppia di fatto? Nemmeno. È troppo poco. Dal 2014, con centinaia di migliaia di sostenitori che condividono la loro battaglia legale e mediatica, hanno iniziato una campagna per chiedere al governo inglese di aprire le unioni civili agli eterosessuali. 

 

Per il Regno Unito, infatti, la civil partnership, istituita con una legge del 2004, riconosce solo alle coppie conviventi dello stesso sesso la possibilità di vincolarsi in un’unione registrata, con l’acquisizione di diritti legali simili a quelli del matrimonio. Ora, la Royal Cult of Justice ha respinto in appello il ricorso presentato dai due fidanzati, che volevano far cadere il divieto in nome della totale uguaglianza dei diritti.

 

Royal Court of JusticeRoyal Court of Justice

I giudici d’Appello - Lady Arden, Lord Briggs e Lord Beatson - hanno di fondo dato ragione a Steinfeld e Keidan, convenendo che la discriminazione contro le coppie eterosessuali non potrà durare all’infinito. Ma hanno dato più tempo al governo per valutare se rivedere la legge del 2004. Anche se la corte si è divisa su questo: Lady Arden sarebbe stata disposta a sostenere le ragioni di Rebecca e Charles, mentre per i due maschi non c’è fretta, l’unione civile deve restare com’è. Chi vuole unirsi, per loro può celebrare il matrimonio civile. Che però, in quanto matrimonio, unione di marito e moglie, con i rispettivi doveri canonizzati (che loro ritengono «sessisti») ai due fidanzati proprio non va. 

 

DAL LATINO 

civil partnership Elton Johncivil partnership Elton John

«Il matrimonio è un retaggio di un’istituzione fondata su un sistema patriarcale», spiegano Rebecca e Charles. Nel diritto romano, il matrimonium era il «compito della madre», quel legame che rendeva legittimi i figli nati dall’unione. E dunque i due non ci stanno. Vorrebbero unirsi civilmente, non sposarsi. 

 

LA RAGIONE DEI GIUDICI 

I tre giudici hanno deciso che il divieto costituisce sì una potenziale violazione dei diritti umani dei ricorrenti, ai sensi dell’articolo 14 (divieto di discriminazione) assunto con l’articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea sui diritti umani. Ma per ora non cambierà nulla. Louise Whitfield, dello studio legale Deighton Pierce Glynn, che ha rappresentato la coppia, spiega: «Questo è molto frustrante. È solo una piccola vittoria per il governo. Andremo avanti, i giudici hanno ammesso che siamo sulla buona strada». 

civil partnershipcivil partnership

 

L’Isola di Man è l’unica parte delle isole britanniche che offre coppie eterosessuali la possibilità di accedere alla civil partnership.

 

Matt Hawkins, della Equal Civil Partnership Campaign, dichiara: «A prescindere dalla decisione presa in tribunale oggi questa campagna ha generato uno slancio incredibile per aprire in futuro l’istituto delle unioni civili anche agli eterosessuali». E anche Nils Muiznieks, Alto funzionario dei diritti umani all’Unione Europea, ha sostenuto la causa della parità dei diritti. La Commissione diritti umani della Ue dichiara: «Gli Stati dovrebbero seriamente prendere in considerazione l’apertura del matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso».