DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi” (http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
il dolomiti tir sfondato dal guardrail
Titolo da Il Dolomiti: «Terribile schianto sulla Valsugana: autoarticolato sfondato dal guardrail». Nessuno che stia più al suo posto.
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A. Mu. sul Corriere della Sera descrive i feroci combattimenti a Goma, in Congo: «La rapida avanzata dei miliziani verso questa città capoluogo del Nord Kivu – regione ricca di coltan, oro, cobalto, rame e altre terre rare di cui sono fatti auto elettriche e cellulari – sarebbe costata la vita a oltre cento persone durante i combattimenti, con oltre un migliaio di feriti».
Le terre rare sono 17 elementi chimici della tavola periodica: lantanio, cerio, praseodimio, neodimio, promezio, samario, europio, gadolinio, terbio, disprosio, olmio, erbio, tulio, itterbio, lutezio, scandio, ittrio. Li chiamano «metalli della tecnologia» per l’importanza che rivestono nelle nuove tecnologie. Servono infatti nella produzione di chip e hard-disk dei computer, televisori, touchscreen, circuiti elettronici, batterie delle auto elettriche, pannelli fotovoltaici e molto altro.
Oro, cobalto e rame sono invece classificati nella tavola periodica degli elementi come «metalli di transizione», mentre il coltan deriva dall’associazione di due minerali, la columbite e la tantalite (donde l’acronimo): nessuno di essi è una terra rara. Quindi citarli come «altre terre rare», come fa A. Mu., è sbagliato.
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Esordio di Elena La Stella in un servizio al Tg5 delle ore 13: «Strade allagate, terreni ricoperti d’acqua a Chiavàri, in provincia di Genova». Ops, signora, quello è l’accento di chiavàre. La stazione balneare ligure resta Chiàvari.
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Pino Suriano sul Riformista pone 9 domande al professor Ernesto Galli della Loggia, che, per incarico di Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, coordina una commissione incaricata di fornire indicazioni sui programmi scolastici di storia. Nell’ultima risposta si legge: «Di fatto pochissimi giovani oggi conoscono la geografia, spesso non sanno neppure le capitali delle regioni italiane».
Escludiamo che Galli della Loggia possa aver pronunciato una simile bestialità. Quindi Suriano viene rimandato sui banchi della scuola primaria a imparare che quelle da lui definite «capitali» sono capoluoghi di regione.
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Dall’Ansa: «Generali e Natixis (gruppo Bpce) hanno sottoscritto un memorandum of understanding non vincolante per far nascere un colosso europeo dell’asset management con masse gestite per 1,9 miliardi e ricavi per 4,1 miliardi». Sicuramente si tratta di un errore: con 1,9 miliardi di masse gestite tutto sarebbe tranne che un colosso. Più probabile che si tratti di 1.900 miliardi, non 1,9.
Infatti, da una rapida ricerca in Rete sui total assets under management di ciascun gruppo, risultano 500 bln (billion), cioè 500 miliardi di euro, per Generali AM, e 1.400 bln, cioè 1.400 miliardi, per Natixis AM. Totale: 1.900 miliardi di euro, appunto. Oltretutto, sarebbe impossibile realizzare 4,1 miliardi di ricavi gestendone appena 1,9 di risparmi.
L’abbaglio nasce da una cattiva traduzione. In inglese, 1.900 miliardi si scrive 1,900 (la virgola è utilizzata per separare le migliaia, il punto indica i decimali), ma all’Ansa hanno pensato (male) di togliere i due zeri dopo la virgola, considerandoli ininfluenti.
MIGRANTI IN CATENE DEPORTATI DA TRUMP
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In un editoriale di prima pagina sulla prova di forza di Donald Trump in tema d’immigrazione, Massimo Gaggi scrive sul Corriere della Sera: «Ieri mattina è stata disposta la chiusura immediata della app CBP One con la quale ogni giorno sono fin qui entrati legalmente negli Usa 1.450 immigrati al giorno». Quindi quanti al giorno?
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Dall’editoriale di prima pagina del direttore della Verità, Maurizio Belpietro: «Non serve a nulla precipitarsi davanti ai cancelli di una fabbrica che licenzia per solidarizzare con i lavoratori». Esiste una fabbrica che per solidarizzare con i lavoratori li licenzia? No? Allora bisognava scrivere: «Non serve a nulla, per solidarizzare con i lavoratori, precipitarsi davanti ai cancelli di una fabbrica che licenzia».
Più avanti, Belpietro aggiunge: «Peccato che chiunque legga le proposte non possa fare a meno di rendersi conto che la maggior parte recepisce le indicazioni dell’Unione europea, ovvero di quelle misure volute dalla sinistra e dai Verdi di stanza a Bruxelles». Sembra che «Unione europea» e «quelle misure» siano sinonimi. Bastava omettere il «di» posto davanti a «quelle».
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Irene Famà sulla Stampa: «Almasri e gli amici, raccontano vicini ai servizi segreti libici, tornano in hotel». Cari amici vicini e lontani.
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Il dottissimo Armando Torno spande come sempre cultura sul supplemento domenicale del Sole 24 Ore, discettando di Lucrezio. Scivola però sul tedesco, quando parla di una voce enciclopedica «nel Der Neue Pauly», pubblicato dal 1996, cioè la nuova edizione della celebre enciclopedia sull’antichità classica, in un’ottantina di volumi, iniziata nel 1837 da August Friedrich Pauly e continuata da molti altri studiosi, tra cui soprattutto Georg Wissowa, e nota anche come Pauly-Wissowa.
Der è l’articolo determinativo maschile, equivalente a il in italiano, quindi non può essere preceduto dalla preposizione articolata nel che fonde ne con il. Dal coltissimo giornalista ci saremmo aspettati che scrivesse semplicemente «nel Neue Pauly».
la repubblica ascoltare che tempo che fa
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Fulvio Fiano racconta sul Corriere della Sera l’assalto di cinque banditi in una magione di Torrimpietra, nel Lazio: «Si sono impossessati della cassaforte di Maria Sole Agnelli, sorella dell’avvocato Gianni Agnelli e di Susanna, e zia del presidente di Stellantis, John Elkann, dileguandosi nella notte». Maria Sole Agnelli è la prozia, e non la zia, di Elkann, essendo la sorella del nonno.
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Post della Repubblica su Facebook: «Giornata della Memoria, il Papa all’Angelus invita ad ascoltare “Che tempo che fa”». Qualcuno informi i titolisti del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari che quella condotta da Fabio Fazio è una trasmissione televisiva (da vedere, da guardare, da seguire), non radiofonica (da ascoltare).
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