LA FARSA DELLA GIUSTIZIA ALL’ITALIANA: MEREDITH, IL PROCESSO È TUTTO DA RIFARE

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La Stampa.it

È da rifare il processo d'appello a Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher: lo ha deciso la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del Pg che ha chiesto l'annullamento della sentenza di secondo grado con cui erano stati assolti i due ex fidanzati «perché il fatto non sussiste».

Il nuovo processo d'appello per l'omicidio di Meredith Kercher si celebrerà a Firenze. Confermata invece la condanna per calunnia, ai danni di Patrick Lumumba, nei confronti di Amanda. Il musicista del Congo era stato da lei inizialmente indicato come autore dell'omicidio di Meredith.

La condanna a tre anni risulta già scontata, perché compresa nel periodo che la studentessa americana ha passato sotto custodia cautelare in carcere, prima di essere assolta con il verdetto d'appello dall'accusa di omicidio. Lumumba era, dopo le accuse di Amanda, risultato completamente estraneo al delitto. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso presentato dai difensori della Knox per questo capo di imputazione.

«Continuano a non credermi» aveva detto Amanda Knox ieri sera, al telefono con uno dei suoi legali. «Era agitata poi si è calmata -ha spiegato l'avvocato Luciano Ghirga- Dice che continuano a non crederle».

In primo grado, i due imputati avevano subito una pesante condanna, 26 anni per Amanda, 25 per Sollecito. Per l'Omicidio di Meredith, avvenuto nella notte tra il primo e il 2 novembre 2007, è stato condannato in via definitiva l'ivoriano Rudy Guede a 16 anni di reclusione, dopo il giudizio con rito abbreviato.

 

 

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