DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Roberto Pegorini per Libero Quotidiano
vaccino contro il vaiolo delle scimmie
E dunque, è arriva anche in Italia il vaccino per il cosiddetto vaiolo delle scimmie. Le prime dosi - al momento ce ne sono circa 5.200- saranno somministrate da domani all'istituto malattie infettive Spallanzani di Roma, mentre a fine mese dovrebbero arrivarne altre 11mila che verranno consegnate alle regioni che registrano il maggior numero dei contagi: Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Veneto.
vaccino imvanex vaiolo delle scimmie
Insomma, non ci sarà una campagna a tappeto come nel caso del Covid e l'ipotesi non è neppure presa in considerazione, nonostante il 23 luglio scorso l'Oms, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, a seguito dei 26.500 casi e i 9 decessi, abbia rubricato l'epidemia come emergenza sanitaria mondiale. I motivi per cui l'attenzione è alta, ma non tale da richiedere una vaccinazione di massa, è presto detto: al momento, a livello mondiale, il 98% delle persone contagiate sono uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini. Dunque, come dire, una categoria di persone molto ben definita.
PROFILASSI CONSIGLIATA
vaiolo delle scimmie uomini gay
Per questo il ministero della Salute ha emesso una circolare in cui vengono per l'appunto segnalate le categorie a cui viene consigliato di sottoporsi all'inoculazione del vaccino. Nel dettaglio si parla di: "Personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus; persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (msm) che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; partecipazione a eventi di sesso di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell'ultimo anno); abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)".
Sempre nella circolare del Partito Gay LGBT+, viene sottolineata l'importanza di coinvolgere nella campagna informativa le associazioni Lgbtqia+ - in sostanza, quelle che rappresentano persone i cu comportamenti sessuali non rientrano necessariamente nell'eterosessualità - nonché quelle si occupano di Aids.
vaccino imvanex vaiolo delle scimmie
Un'iniziativa, questa, che trova il plauso del responsabile della salute di Arcigay, Michele Breveglieri, che parla di «buona circolare» ed esprime soddisfazione «per il fatto che il ministero raccomandi il coinvolgimento delle associazioni. Ci sembra ottimo il riferimento ai checkpoint di comunità, oltre ai centri clinici. Ora spetta alle Regioni essere conseguenti, dato che molto raramente, se non mai, abbiamo visto poi un concreto coinvolgimento delle associazioni nelle strategie regionali sulle infezioni sessualmente trasmissibili».
Ma non tutti la pensano così, nel mondo gay. È il caso di Fabrizio Marrazzo, portavoce proprio del "Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale" (sì, esiste anche questo). Queste le sue parole: «Il ministero della Salute, nella circolare pubblicata il 5 agosto sul vaiolo, ha definito categorie a rischio le persone gay, bisex e trans che hanno rapporti occasionali o sesso di gruppo. Tale definizione è sbagliata in quanto sono a pari rischio tutte le persone che hanno rapporti occasionali o sesso di gruppo. Pertanto informiamo il ministro Speranza che anche gli eterosessuali fanno sesso di gruppo. Ci spiega il ministro perché in quel caso non c'è rischio?
Gli chiediamo di intervenire per evitare che nuovamente, come negli anni '80, si crei uno stigma contro noi gay, bisex e trans. Noi già viviamo troppe discriminazioni sulla nostra pelle. È inaccettabile che solo negli ultimi tre anni sono state prodotte dal ministero della Salute diverse circolari che riportano il pregiudizio sulla nostra comunità come anche quella sul Covid che dichiarava i gay come categoria a rischio, e invece sappiamo bene che non è così».
Peraltro Marrazzo non è nuovo a questa presa di posizione. Già a maggio aveva polemizzato con l'Organizzazione Mondiale per la Sanità e con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. E se sul Covid la sua rimostranza può avere un fondamento, per quanto riguarda il vaiolo delle scimmie ipotizzare una discriminazione, come asserisce, pare essere un azzardo.
Qui, infatti, non siamo davanti a una questione etica e morale, bensì scientifica e medica. Oltre a quel 98 per cento a livello mondiale, di cui si è già accennato, a oggi i 545 casi registrati in Italia vedono coinvolti 540 maschi e 5 femmine.
vaccino imvanex vaiolo delle scimmie
COME PRENOTARSI
Ad ogni modo, chi volesse prenotarsi per sottoporsi alla vaccinazione allo Spallanzani dovrà inviare una mail a vaccinomonkeypox@inmi.it. Il vaccino è prodotto dalla Bavarian Nordic, le fiale vengono conservate a -15 gradi e per essere immunizzati servono due dosi ad almeno 28 giorni di distanza l'una dall'altra. Un intervallo che può essere allungato anche fino a 3 mesi per sopperire alla momentanea carenza del medicinale.
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