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IL LAVORO DEL FUTURO? IL SICARIO – UN IMPRENDITORE ROMANO DI 54 ANNI È FINITO AI DOMICILIARI PER VIOLENZA PRIVATA E MINACCE NEI CONFRONTI DI UNA 35ENNE DI CUI SI ERA INVAGHITO - DOPO CHE LEI LO HA RIFIUTATO E SI È FIDANZATA, L’IMMOBILIARISTA HA INGAGGIATO UN PREGIUDICATO PER MINACCIARE IL SUO COMPAGNO: “TU NON SAI CHI SONO I MIEI AMICI, MEGLIO CHE CAMBI CITTÀ” – UN TERZO UOMO, INVECE, ERA INCARICATO DI SEGUIRE LA DONNA PER…
Il. Sa. per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”
Corteggiatore e aguzzino, un imprenditore immobiliare di 54 anni è finito ai domiciliari per violenza privata e minacce nei confronti di una giovane donna. Respinto, ha iniziato a perseguitarla, secondo una sfruttata parabola. Tutto comincia in un negozietto di Roma, dove la giovane Chiara (il nome è di fantasia) lavora come commessa:35 anni, bellezza non banale, conversazione divertente. L'imprenditore M.F. è conquistato. Di mezzo ci sarebbe una moglie ma lui, sposato, non bada al dettaglio e va avanti per la sua strada.
Differenze d'età? Chiara avrà vent' anni di meno ma, anche qui, fa nulla, la storia è perfino più intrigante così. M.F. si comporta come fosse una sfida e forse un pochino lo è. La sua strategia , d'altra parte, sembra vincente: far leva sulla propria autorevolezza imprenditoriale per conquistarla. Escono e lui la porta in locali gradevoli. Lavorano e lui sottolinea i propri traguardi. La sua professione lo porta a gestire circoli sportivi? Lei è divertita, lo segue, sta al gioco, appare compiaciuta. Infine M.F. la assume: l'improbabile diventa accessibile e Chiara per un pò siede al tavolo dei vincenti. Ma è sempre M.F. a dare le carte. Sorride quando lei si adatta. Si irrita quando lei si nega.
Secondo gli investigatori del commissariato La Romanina, diretti da Moreno Fernandez, l'immobiliarista insegue le proprie illusioni. Sogna l'epilogo erotico a cui Chiara, sia pure affettuosa e garbata, si oppone. Tutto procede fra ambiguità e accelerazioni (lui M.F. si fa sempre più pressante) finché Chiara trova un compagno. Si innamora e, sentendosi libera, si fidanza. M.F. si sente sconfitto. Ma la rielaborazione dell'evento psicologicamente luttuoso non è il suo forte. Semmai la rivincita lo è. L'immobiliarista s' ingegna di farle cambiare idea. Spinge alternativamente sull'acceleratore delle promesse e su quello delle minacce.
La molestia compie allora il salto di qualità. L'uomo incarica un suo amico, pregiudicato per piccoli reati - S.F - di farle capire i rischi che corre. Questo si impegna nella propria missione tanto da abbordare anche il fidanzato di lei e da minacciarlo a distanza ravvicinata: «Tu non sai chi sono i miei amici, meglio che cambi città». M.F. ha anche una piccola armeria dalla sua: 16 tra pistole e fucili rinvenuti nella sua abitazione (tutti però coperti da una regolare licenza per detenzione di armi da fuoco). Eppure sono un segnale, assieme agli amici con precedenti penali. L'escalation è avviata. Chiara quasi non vive più.
L'immobiliarista gentile è solo un ricordo, sostituito da un individuo minaccioso, anzi due. C'è anche un terzo, M.C., chiamato ad assicurarsi che Chiara non denunci l'imprenditore. Fallisce: la donna corre al commissariato della Romanina e racconta la sua storia. La polizia denuncia la vicenda in procura dove la pm Claudia Alberti apre un fascicolo e avvia gli approfondimenti del caso. Agli arresti domiciliari finisce anche S.F. mentre per M.C. scatta l'obbligo di firma al commissariato. Chiara respira ma, in fondo, è solo l'inizio.
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