DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON…
Al. Cap. per “il Corriere della Sera - Roma”
La proposta è di Virginia, in visita al Pigneto — quartiere che vive quotidianamente il dramma dello spaccio: «Il Movimento 5 Stelle ha presentato in Parlamento un disegno di legge per la regolamentazione della cannabis e in realtà è opportuno aprire un dibattito su questi temi perché occorre sottrarre questo tipo di commercio al racket ed alla criminalità.
È fondamentale aprire un dibattito su questo». Potere dei social network, in pochi minuti ecco arrivare la mano tesa del candidato Pd, Roberto Giachetti: «Bene Virginia Raggi sulla legalizzazione della cannabis, una mia battaglia storica. Lavoriamo insieme su questo?».
L’intesa (per carità, eventuale) anche solo su un singolo argomento sarebbe un evento quasi storico: Giachetti e Raggi, in questa campagna elettorale, non hanno fatto altro che polemizzare. Si vedrà. Di certo nel dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere interviene — via Twitter — l’altra candidata, Giorgia Meloni (aspetta un figlio, una femmina), che certo non apprezza il ragionamento dei due rivali: «La geniale soluzione della Raggi per portare legalità al Pigneto, legalizzare la droga. Ora gli spacciatori sapranno chi votare...».
Interviene il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova: «Una cosa è certa, se gli spacciatori votano, certamente votano per mantenere il mercato della cannabis esattamente come è oggi, ricco, libero e criminale. Gli spacciatori temono noi che vogliamo sottrarre loro con una regolamentazione seria il mercato della cannabis e i facili profitti».
La giornata, in ogni caso, è stata lunga: e ha segnato anche il ritorno, nel dibattito della politica romana, di Goffredo Bettini, per qualche lustro regista del centrosinistra: «Sinistra italiana ha fatto una scelta di divisione. Addirittura Fassina ha detto che forse al ballottaggio voterebbe Cinque stelle. Ma non si rende conto di che cos’è politicamente in Italia il Cinque stelle?».
E tutto nel giorno nel quale il candidato di Si, Stefano Fassina, presenta la lista per il Comune (l’ex capogruppo in Campidoglio, Gianluca Peciola, ne è il «capolista politico»). Intanto, il candidato Pd Roberto Giachetti immagina di togliere i vigili urbani dalla strada e lancia lo «06-zero buche»: su questo si consuma l’ennesimo scontro con Raggi, che parla di «pura demagogia».
Lo stesso Giachetti poi interviene sul caso di Nathalie Naim, l’ex consigliera del Centro esclusa perché indagata a causa di una querela: «Io ho dato una regola semplice, chi ha problemi con il casellario giudiziario non può stare in una lista che si apparenta con me». A Naim, oltre alla vicinanza di Italia Nostra, è arrivata un’apertura dai Radicali: sono disponibili ad ospitarla nella loro lista (che però sostiene proprio Giachetti). Infine, il Partito Comunista ha denunciato l’aggressione «da parte di un gruppo di militanti neofascisti» a Cesare Negrini, giovane candidato al consiglio comunale nella lista del Partito Comunista.
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