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IL GIALLO DELL'AGENTE DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI TROVATO MORTO A PARIGI - MASSIMO I. ERA ARRIVATO VENERDÌ PER “UN CORSO DI LINGUA” - POI IL SITO DI “LE POINT” HA DATO NOTIZIA DEL DECESSO: SUBITO DEFINITO UNA MORTE “NATURALE” - E' STATO RITROVATO IN TERRA, CON UNA FERITA AL MENTO, RIVERSO NEL VOMITO. CON UNA BUSTA DI CONTANTI, UNA CHIAVETTA USB E...

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Fr. Pie. per “il Messaggero”

 

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Massimo I. era arrivato a Parigi venerdì, con un aereo da Roma. Si era recato subito nel residence di Montmartre dove doveva restare qualche giorno, il tempo di seguire «un corso di lingua», così ha spiegato ieri sera una fonte dell' Ambasciata a Parigi, quando il sito on line di Le Point ha dato notizia della sua morte. Una morte «naturale» sempre secondo fonti diplomatiche, avvenuta poco lontana dal residence, in una strada di Montmartre.

 

E' stato ritrovato riverso in terra, con una ferita sanguinante al mento, probabilmente provocata dalla caduta, riverso nel vomito. I pompieri, accorsi sul posto, hanno tentato invano di rianimarlo, fino a costatare il decesso, intorno all' una del mezzo della notte tra domenica e lunedì. Tra i suoi documenti, anche la carta da visita con il nome del suo datore di lavoro: la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

SERVIZI SEGRETI

Sempre secondo l' articolo pubblicato sul sito di Le Point dal giornalista d' inchiesta Aziz Zemouri, Massimo I. 50 anni, era un membro del Dipartimento di informazione per la sicurezza della Repubblica, quindi dei servizi segreti italiani. Nella cassetta di sicurezza nell' appartamento del residence in cui alloggiava, la polizia ha ritrovato una chiave con codice (forse una chiave di connessione wi-fi) 85 banconote da 20 euro, una chiave Usb, un adattatore per carta memoria SD e una carta SD.

 

Sono gli agenti del commissariato del quartiere, affiancati dalla polizia tecnica e scientifica, ad aver svolto i primi accertamenti l' altra notte. La procura ha ora aperto un' inchiesta per stabilire le cause esatte della morte, che secondo fonti diplomatiche sarebbero appunto da attribuirsi a cause naturali. La presenza a Parigi del funzionario, rientrava, sempre secondo l' Ambasciata, nell' ambito dei normali scambi tra i due Paesi.