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IL CIELO IN UN CAVEAU – GINO PAOLI TORNA SUL PALCO A MASSA E SI PRENDE I SOLITI APPLAUSI – IL PUBBLICO PARLA DEI SOLDI IN SVIZZERA, MA NESSUNO LO CONTESTA – IL “VAFFA” DEL CANTAUTORE ALLE IENE CHE GLI CHIEDONO SE PAGARE LE TASSE È BELLO

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Simona Poli per “la Repubblica

 

Fine di una lunga storia d’amore, che poi è il titolo di una sua canzone. «Eccone un altro che non paga le tasse», dice la signora Tea che non perde un concerto di Gino Paoli da quando, racconta, ha scoperto che il suo nipotino si addormenta solo se lei lo culla con “C’era una volta una gatta”. «Mi è proprio crollato un mito. È pure uno di sinistra, che delusione». Pierino, vecchio comunista, si risente subito: «Eh no cara mia, io sono di sinistra se permetti», sbotta arrabbiato. «E le tasse le pago tutte porca miseria. Mica porto i soldi in Svizzera io. A parole tutti son bravi e buoni ma gli uomini si giudicano dalle azioni».

 

GINO PAOLIGINO PAOLI

 In mano ha il biglietto del concerto, nella furia lo accartoccia, lo stira, lo piega e lo ristende mille volte. «Ormai l’avevo comprato, entro lo stesso, in fondo la musica è musica, pazienza ». Il “tribunale” pubblico è il teatro Guglielmi di Massa, dove Paoli va di nuovo in scena, accompagnato dal pianoforte di Danilo Rea, per la prima volta dopo l’accusa di evasione fiscale. Avrebbe portato in Svizzera due milioni, evitando di pagare 800 mila euro di tasse. Lui sostiene che non ci sia niente di vero, che aveva appena dato ordine a un commercialista di far rientrare tutto il capitale in Italia ma l’interrogatorio fissato per il 2 marzo è saltato, ”indisposizione”.

 

Paoli ha dato le dimissioni da presidente della Siae, ha annullato le date degli spettacoli, si è chiuso nella bella casa di Campiglia Marittima, vicino a Livorno, dove ha una tenuta con duemila ulivi, nessuno lo ha più visto. Ieri di fronte all’ingresso lo aspettano le Iene, un assalto impietoso: «Paoda Schioppa diceva che pagare le tasse è bellissimo, che ne pensa Paoli?». Lui infila di corsa una scala ma arrivato in cima non ce la fa e si volta per urlare un sonoro «vaffa» al ragazzo in giacca e cravattina nere.

 

GINO PAOLI CON LA MOGLIEGINO PAOLI CON LA MOGLIE

La scena non sfugge al gruppetto di fan che sono già in attesa del concerto. «E bravo Paoli, facile non rispondere, vediamo come va a finire». Alessio, 35 anni, abita al Cinquale, a due passi da Forte dei Marmi. Ha tutti i dischi di Gino, ha visto decine di concerti e non ha nessuna voglia di contaminare l’uomo con l’artista: «Li portano tutti i soldi all’estero, capirai che novità. Qui ne vediamo tanti che vengono in vacanza d’estate, ville, macchinoni, in fondo Paoli mi sembra uno dei meno sbruffoni. Però certo da lui non me lo sarei aspettato».

 

Gemma, settant’anni, invece si sente tradita: «Quelle parole, quei sentimenti, ci ho pianto tanto sui suoi dischi. Non mi rassegno all’idea che sia uno che porta i soldi in Svizzera, che tristezza ». L’offesa peggiore gliel’hanno scritta su Facebook, “Il cielo in un caveau”, ironia crudele, il simbolo di un’intera carriera calpestato. C’è anche chi ha ritirato fuori il titolo di quel vecchio album, “Appropriazione indebita”, cose di cattivo gusto come la parodia di “Senza fine”, riscritta come se si riferisse a trasferimenti di denaro su conti correnti.

BEPPE GRILLO GINO PAOLIBEPPE GRILLO GINO PAOLI

 

«Ma sarà proprio vero?», si chiede Benedetta, massese doc, giovane e appassionata. «Di solito sono i politici a rubare, almeno Paoli ha avuto il buon gusto di dare le dimissioni da un incarico, magari si scoprirà che è in buona fede». Chi lo ama davvero preferisce ascoltare la sua musica nel buio della sala e continuare a farsi stringere il cuore. Appena appare sul palco lo accolgono con un lungo applauso. Lui non accenna minimamente alla vicenda che lo ha travolto, dice soltanto che «la musica è un mondo straordinario e libero dove si cercano e si creano emozioni».

 

Lo hanno difeso Beppe Grillo ed Enrico Ruggeri, gli unici a spendere una parola. Nell’ottobre scorso in un’intervista a Sorrisi e Canzoni Paoli aveva detto: «Gli amici hanno sempre potuto contare su di me. Oggi è raro, nessuno si fida più di nessuno». Profetico.

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