anthony blunt

UNA SPIA A REGOLA D’ARTE – IL DOPPIO GIOCO DI ANTHONY BLUNT, ILLUSTRE STORICO DELL’ARTE BRITANNICO E ALLO STESSO TEMPO SPIA SOVIETICA INFILTRATA NELL'INTELLIGENCE DI SUA MAESTA’ – SECONDO UN SAGGIO, NEL 1944 PASSO’ INFORMAZIONI AI NAZISTI PER SABOTARE L’OPERAZIONE MILITARE ALLEATA IN OLANDA. IN QUESTO MODO FAVORI’ L’OBIETTIVO DELL’ARMATA ROSSA DI GIUNGERE A BERLINO PRIMA DEGLI ANGLO-AMERICANI…

Estratto dell’articolo di Antonio Carioti per il “Corriere della Sera”

 

Anthony Blunt

Possibile che una spia sovietica infiltrata nei servizi segreti britannici abbia passato informazioni preziose, verso la fine della guerra, anche ai nazisti, nonostante l’alleanza allora esistente tra Londra e Mosca contro Adolf Hitler? È l’ipotesi, di cui riferisce «The Sunday Times» del 28 aprile, avanzata nel libro The Traitor of Arnhem da Robert Verkaik, che punta il dito contro Anthony Blunt, illustre storico dell’arte e al tempo stesso informatore al servizio del Cremlino.

 

L'ipotesi di sabotaggio

Secondo l’autore del saggio, l’agente dei sovietici avrebbe sabotato l’operazione militare alleata Market Garden, diretta nel settembre 1944 contro la città di Arnhem in Olanda, che avrebbe dovuto affrettare il crollo della resistenza tedesca sul fronte occidentale e invece si risolse in uno scacco. In questo modo venne favorito l’obiettivo dell’Armata Rossa di giungere a Berlino, come in effetti accadde, prima degli anglo-americani.

 

Chi era Blunt

la regina elisabetta II e Anthony Blunt

Blunt, morto nel 1983 a 75 anni, era stato reclutato dai servizi segreti di Stalin negli anni Trenta. Era uno dei famosi «cinque di Cambridge», allievi della prestigiosa università che scelsero di schierarsi con l’Urss e di fornirle informazioni volte a espandere l’influenza del comunismo nel mondo. Era entrato nel MI5, servizio addetto alla sicurezza interna del Regno Unito, durante la Seconda guerra mondiale, nel 1940 [...]

 

L'attività di spionaggio

La sua attività di spionaggio fu scoperta nel 1963: l’anno seguente Blunt confessò e ottenne l’immunità da procedimenti giudiziari. Solo nel 1979 la sua attività clandestina venne resa nota dal primo ministro Margaret Thatcher e fu privato di ogni onorificenza ricevuta per il lavoro di studioso. [...] 

 

The Traitor of Arnhem di Robert Verkaik

Il piano degli Alleati per l'invasione della Germania

Di certo Blunt era ben informato circa il piano dell’operazione Market Garden, che doveva consentire agli Alleati di cogliere di sorpresa la Wehrmacht e di attuare una rapida invasione della Germania. Altrettanto sicuramente i paracadutisti britannici lanciati in Olanda incontrarono un’inaspettata e strenua resistenza tedesca, che determinò il fallimento dell’offensiva. Ad avvertire i nazisti fu un doppio agente olandese, Christiaan Lindemans, ma non fu il solo. Berlino ricevette un rapporto più dettagliato da una spia misteriosa denominata in codice «Josephine».

 

L'eventuale responsabilità di Blunt

Un anno dopo proprio Blunt, in quanto ufficiale del MI5, fu incaricato di scoprire l’identità di «Josephine». Si sarebbe trovato paradossalmente, secondo Verkaik, a investigare su sé stesso. Se fosse così, sullo storico dell’arte inglese graverebbe una responsabilità pesantissima. Avrebbe ritardato la fine del Terzo Reich, contribuendo, osserva Verkaik, «alle morti di decine di migliaia di militari alleati e di innumerevoli civili che perirono come risultato del prolungamento della guerra».

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