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GIORGIA MELONI NON DOVREBBE ESSERE ORGOGLIOSA DEI "RECORD" ECONOMICI DEL NOSTRO PAESE: L'ITALIA STA AFFONDANDO! - L'OCCUPAZIONE CRESCE, MA SOLO TRA GLI ULTRACINQUANTENNI: LO "STIVALE", DOPO LA ROMANIA, È IL PAESE CON LA QUOTA PIÙ ALTA DI GIOVANI CHE NON STUDIANO O LAVORANO - UN CITTADINO SU QUATTRO RISCHIA DI FINIRE IN UNA CONDIZIONE DI POVERTÀ, VISTO CHE I SALARI NON CRESCONO QUANTO DOVREBBERO - L'ITALIA SI STA SPOPOLANDO: NEL 2024, 21 MILA LAUREATI SONO FUGGITI ALL'ESTERO, DOVE SI VIVE MEGLIO - GLI ULTRAOTTANTENNI SONO PIÙ DI 4,5 MILIONI, CIOÈ PIÙ DI TUTTI I BAMBINI SOTTO I DIECI ANNI...

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Estratto dell'articolo di Alessandro Barbera per "la Stampa"

 

salari bassi vignetta by rolli il giornalone la stampa

Si dirà: qual è la novità? L'occupazione cresce, ma in gran parte fra gli ultracinquantenni. I salari crescono, ma non quanto dovrebbero. Aumentano i poveri: rischiano di finire in quella condizioni quasi un italiano su quattro, il quaranta per cento di chi vive al Sud. E soprattutto aumenta senza sosta il numero dei giovani che cerca fortuna all'estero.

 

Il rapporto dell'Istituto di statistica per il 2025 non racconta una fotografia dell'Italia diversa da quella che abbiamo sotto gli occhi da tempo. Ciò che fa impressione guardando insieme i dati e l'assenza di qualunque segnale di inversione di tendenza, che invece altrove c'è. Non ancora in Germania, non in Francia, certamente in Spagna, per citare i tre Paesi più simili al nostro per dimensione, economia e popolazione.

 

Partiamo da qui: nel 2024 sono nati appena 370mila bambini, l'ennesimo record negativo. Gli ultraottantenni sono più di 4,5 milioni, più dell'insieme di tutti gli under dieci. Il primo pessimo riflesso dell'inverno demografico è nelle caratteristiche dei nuovi occupati, la cosa di cui va più fiera Giorgia Meloni.

 

GIOVANI DISOCCUPATI

Perché se da un lato il numero delle persone che lavorano non è mai stato così alto, dall'altra l'Istat ci spiega che l'anno scorso otto dei dieci nuovi posti di lavoro sono stati assegnati ad over cinquanta. Rassicurante per chi una volta temeva la disoccupazione, meno per i più giovani: l'Italia, dopo la Romania, è il Paese con la quota più alta di Neet (i giovani che non studiano e non lavorano). Ma sui giovani torneremo fra poco.

 

In Italia si può guadagnare a tutte le età, peccato di tratti di lavoro a sempre più basso valore aggiunto. «L'Italia può e deve riprendersi il ruolo di superpotenza turistica tra i big del mondo che la sua infinita bellezza le consegna e le impone», diceva qualche giorno fa la premier in un messaggio inviato al congresso di Federalberghi. Ma l'Italia può avere un futuro come un museo a cielo aperto?

 

disoccupazione giovanile

Per avere contezza che no, basta sfogliare le pagine del rapporto dedicato alla produttività del lavoro: nel periodo 2000-2024 l'aumento della ricchezza per occupato in Italia si è ridotta del 5,8 per cento, mentre altrove non ha fatto che crescere: nel 10,8 per cento in Germania, del 12 in Francia, dell'11,5 in Spagna. Ancora più impietoso è il confronto sulla ricchezza pro-capite, ovvero quello che misura il benessere complessivo di una popolazione: negli ultimi venticinque anni in Italia è cresciuta del 5,5 per cento, circa un quarto di Francia, Spagna e Germania. [...]

 

Nel 2023 sono espatriati 21mila laureati fra i 25 e i 34 anni, un numero che aumenta senza sosta da un decennio, più del doppio di quanti non fossero quelli che sceglievano di farlo nel 2014. I salari reali hanno recuperano una parte di quanto perso con la ripresa dell'inflazione dopo la pandemia, ma alla fine dell'anno scorso erano ancora del dieci per cento inferiori ai livelli precedenti la grande recessione, nel 2019.

 

fuga di cervelli dall italia

Negli ultimi cinque anni le cosiddette «retribuzioni contrattuali» sono scese del 4,4 per cento contro il -2,6 della Francia e -1,3 della Germania. In Spagna nello stesso arco temporale sono viceversa aumentate del 3,9 per cento. Se si guarda invece all'indicatore «reddito da lavoro» - quello che comprende gli autonomi - negli ultimi vent'anni il singolo occupato ha perso il 7,3 per cento del potere d'acquisto. [...]

 

L'altro numero che smonta le narrazioni entusiaste sull'aumento degli occupati è quello relativo ai poveri, o di coloro che rischiano quella condizione. Le famiglie sono sempre 2,2 milioni, in tutto 5,7 milioni, il 9,7 della popolazione residente.

fuga di cervelli dall italia

 

Ma se allarghiamo lo sguardo alle persone con un reddito del 60 per cento inferiore a quello mediano, sono a «rischio povertà» il 23,1 per cento degli italiani, il 39,8 di chi vive al Sud. [...]

DENATALITA 1CULLE VUOTE IN ITALIA