DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E…
Guido Olimpo per "www.corriere.it"
Lo hanno fermato a Los Angeles, come un qualsiasi trafficante. Salvador Cienfuegos, generale ed ex ministro della Difesa messicano, 72 anni, è stato arrestato con l’accusa di riciclaggio. Operazione clamorosa lanciata dalla Dea, l’anti-droga americana. Per ora scarsi i dettagli sui contenuti dell’incriminazione. L’alto ufficiale è stato alla testa di un dicastero fondamentale dal 2012 al 2018, sotto la presidenza Nieto, un politico finito sotto il cono di luce degli investigatori.
Le forze armate hanno assunto nel paese una funzione primaria nella lotta ai cartelli, con migliaia di uomini schierati sul campo, coinvolti in scontri a fuoco e controlli. Un’azione accompagnata dalle accuse di abusi, esecuzioni e collusioni. Tanto è vero che gli Usa hanno stabilito un rapporto privilegiato con la Marina (e in particolare i marines) perché ritenuta più sicura contro le infiltrazioni.
È probabile che le prove contro il generale siano arrivate da personaggi detenuti in prigioni statunitensi. Già durante l'azione giudiziaria nei confronti de El Chapo erano emersi riferimenti ad un esponente in vista dell'apparato militare (non nominato), disposto a garantire la tranquillità al numero uno di Sinaloa in cambio di denaro. Una persona di un'agenzia di modelle che procurava ragazze per feste organizzate da Vip avrebbe fatto da tramite.
La vicenda Cienfuegos segue altri procedimenti giudiziari nei confronti di funzionari ritenuti infedeli e complici di organizzazioni criminali. A partire da uno dei massimi responsabili della sicurezza, Genaro Garcia Luna, anche lui fermato dagli americani in quanto in affari vicino con un network narcos.
Diversi i governatori che hanno seguito questa parabola, complici dei banditi, e tanti i poliziotti traditori verso la divisa e quei colleghi coraggiosi che sfidano il potere nero. Come osservano gli esperti il coinvolgimento dell’ex responsabile della Difesa ha implicazioni molto ampie: non è una ruota dell’ingranaggio ma un perno chiave della macchina. E questo in un paese messo a ferro e fuoco dalla narco-guerra: pochi giorni fa c’è stato l’ennesimo record negativo, con 114 omicidi in appena 24 ore.
il corpo di amado carrillo fuentes
I media messicani ricordano che dal 1997 sono stati una dozzina in generali messi in prigione in quanto hanno coperto oppure aiutato padrini della droga, come Amado Carrillo Fuentes, detto il signore dei cieli, i fratelli Arellano Felix e gangster di Sinaloa. Vicende che confermano un vincolo non occasionale – limitato a poche mele marce — bensì un sistema. E questo spiega anche perché il crimine imperversi, senza che gli arresti dei leader abbia vere conseguenze.
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