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L. Ip. per il Corriere della Sera
La polizia britannica avrebbe identificato gli autori dell' avvelenamento dell' ex spia russa Serghej Skripal e di sua figlia Yulia: e, come si era sospettato fin dall' inizio, si tratterebbe di agenti al servizio del Cremlino. A sostenerlo è l' agenzia di stampa britannica Press Association, che cita fonti anonime vicine alle indagini.
«Gli investigatori ritengono di aver identificato i sospetti dell' attacco col nervino - ha scritto la PA - incrociando i dati delle telecamere a circuito chiuso con quelli delle persone che sono entrare in Gran Bretagna nei giorni dell' attacco. E sono sicuri che si tratti di russi».
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La notizia non è stata confermata da Scotland Yard, che ha in mano il caso, e lo stesso governo britannico ha frenato: «Si tratta di speculazioni mal informate», ha scritto su Twitter il sottosegretario alla sicurezza Ben Wallace. Così come l' ambasciatore russo a Londra ha detto alla Bbc che «sfortunatamente non abbiamo una dichiarazione ufficiale da parte britannica. Vogliamo sentirlo da Scotland Yard o dal Foreign Office. Molte versioni che vediamo sulla stampa non sono supportate dal Ministero degli Esteri».
Skripal e sua figlia vennero avvelenati a Salisbury all' inizio di marzo. Le indagini appurarono che era stato adoperato il Novichok, un agente nervino fabbricato in laboratori militari russi: di conseguenza, decine di diplomatici di Mosca vennero espulsi dai Paesi occidentali (due anche dall' Italia), in una crisi che non si vedeva da tempi della Guerra Fredda.
Il governo britannico ha indicato fin dall' inizio di considerare altamente probabile che la Russia, e direttamente Vladimir Putin, siano responsabili dell' attacco. Skripal era un ex agente dei servizi militari russi che aveva fatto il doppio gioco a favore dell' Occidente: dopo essere stato arrestato e condannato a Mosca, era stato rilasciato nell' ambito di uno scambio di spie e si era stabilito in Gran Bretagna. Pare tuttavia che avesse continuato ad agire come informatore dei servizi britannici: i russi potrebbero aver deciso di eliminarlo per lanciare un monito a eventuali altri «traditori», oppure per mandare un pesante segnale politico a Londra.
All' inizio di luglio due altre persone sono state contaminate col nervino a Salisbury: sfortunatamente una donna, Dawn Sturgess, di 44 anni, è morta, mentre gli Skripal, dopo aver trascorso settimane in ospedale, erano stati dichiarati fuori pericolo e si trovano ora in una località segreta. I due incidenti si ritiene che siano collegati: la Sturgess e il suo compagno hanno probabilmente raccolto in un parco un contenitore col nervino gettato durante la fuga da chi aveva avvelenato gli Skripal. Il nervino è infatti velenosissimo e resta letale anche a distanza di mesi. A Salisbury la popolazione vive in un comprensibile allarme, anche se le autorità insistono che i rischi restano bassi: si raccomandano però di non raccogliere nulla di sconosciuto.
E in questa guerra di spie si ricorre a ogni possibile colpo basso. Ieri sera una commissione della Camera dei Lord ha rivelato che i servizi di intelligence e la polizia britannici fanno uso dei bambini-spia, a volte anche sotto i 16 anni, per combattere contro terroristi, gang criminali e trafficanti di droga. In particolare, i minori sono considerati essenziali per riuscire a infiltrare le gang.
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